E’ stata una vera odissea quella patita da un paziente dell’Ospedale di Portoferraio, il cinquantottenne C.M. le cui condizioni nel pomeriggio di ieri avevano dettato l’esigenza di un trasferimento urgente a Livorno per un intervento chirurgico in zona addominale per il compimento del quale era necessario il supporto di una unità di rianimazione. Tutto sembrava funzionare come da prassi, ed il paziente era già stato caricato alle 20.30 di mercoledì 28 Gennaio su l’autoambulanza della Croce Verde ed era in viaggio verso Campo dove era stato fissato l’appuntamento con l’elicottero del 118 proveniente da Marina di Grosseto che sarebbe dovuto scendere a La Pila a Livorno l’unità chirurgica allertata e pronta a ricevere il paziente. Il Pegaso2 a sua volta era in volo verso la struttura aeroportuale elbana, ma il pilota comunicava a Grosseto che non poteva atterrare l’aeroporto che era in black-out e per lui era gioco forza tornare indietro, ed il 118 ordinava all’autoambulanza di fare ritorno in ospedale. Notevole il nervosismo che si è generato nell’uomo che doveva essere trasportato e nei congiunti che ad un certo punto hanno deciso di rivolgersi anche ai Carabinieri. Intanto si chiedeva al 118 di far tentare un nuovo atterraggio all’Elba nella zona degli impianti sportivi di S.Giovanni, ma condizioni meteo e la struttura rendeva l’impresa così rischiosa che l’aeromobile doveva rinunciare all’impresa. Non restava che la via del mare ed allora era la Capitaneria ad allertarsi ed a preparare l’equipaggio di una motovedetta adatta a trasportare un degente barellato. Ma per quanto tutto fosse fatto con celerità si è dovuto attendere le 23.30 e le 0.35 perché la “vecchia” CP 535 potesse toccare il porto di Piombino e lo sfortunato paziente proseguire in autoambulanza per Livorno, dove è giunto con quattro ore di ritardo rispetto al previsto, un’enormità trattandosi di un caso di emergenza. Sembra comunque che il portoferraiese sia stato già operato e le sue condizioni abbastanza soddisfacenti rispetto alla patologia che lamentava. Resta una vicenda emblematica a riproporre l’indifferibile urgenza di realizzare un punto di atterraggio utilizzabile anche la notte e prossimo alla struttura ospedaliera, dopo le vicende tormentate sia del “megatrespolo” che qualcuno voleva piazzare di fronte all’ospedale, e la “gallittiana” previsione dell’Albereto, resterebbe ancora in piedi l’unica proposta sensata, quella di realizzare la struttura nei pressi del distaccamento dei Vigili del Fuoco che comunque dovrebbero operare quando i mezzi sono in atterraggio e decollo. Ma è una di quelle soluzioni troppo sensate e troppo semplici (e oltretutto poco costose) difficile che venga presa in considerazione.
pegaso 2 elisoccorso elicottero