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Piano del Parco - Approvate definitivamente norme tecniche e nuove zonazioni

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 24 gennaio 2004

Il Commissario del Parco Ruggero Barbetti ha approvato in maniera definitiva le norme tecniche di attuazione del Piano del Parco e la cartografia delle zonazioni. L’elaborazione del Piano del Parco è stata una delle priorità della gestione Barbetti, che fin dal suo insediamento in via Guerrazzi ha attivato i dipendenti e i collaboratori dell’Ente affinché si giungesse al più presto ad una bozza definitiva del Piano del Parco, del cui studio era stata incaricata la società Agriconsulting. L’approvazione del Piano del Parco era stata prevista per i primi mesi di quest’anno, anche in considerazione dei positivi risultati raggiunti. Si sono, dunque, approvati in via definitiva gli strumenti di competenza del Commissario per l’approvazione definitiva dal Piano del Parco. Per quanto riguarda le zone a diverso grado di protezione, “il territorio del Parco – come emerge dal testo del Piano - è suddiviso, in funzione del diverso grado di tutela e di protezione necessarie, nelle seguenti zone e sottozone: zone A, di riserva integrale; zone B di riserva generale orientata; zone C, di protezione; zone D, di promozione economica e sociale, a loro volta articolate nelle sottozone D1 (aree urbane consolidate) e D2 (aree a bassa densità).” Per le ex aree minerarie di Capoliveri, Porto Azzurro e Rio Marina è stata prevista una specifica zona D3. Più in particolare, nelle zone A, “le esigenze di protezione di suolo, sottosuolo, flora e fauna prevalgono su ogni altra necessità e l’ambiente naturale è conservato nella sua integrità attuale e potenziale.” In siffatte zone sono vietati i tagli boschivi, ogni genere di scavo o di movimento del terreno e interventi costruttivi o di istallazione di manufatti di qualsiasi genere. Le zone B sono considerate ambiti di elevato pregio naturalistico, nelle quali sono ammesse le attività agricole tradizionali e di pascolo, gli interventi conservativi, di manutenzione e riqualificazione della funzionalità ecologica, le azioni di manutenzione e di restituzione sul paesaggio e sulle forme di utilizzazione tradizionale. “Le zone C di protezione sono ambiti caratterizzati dalla presenza di valori naturalistici ed ambientali inscindibilmente connessi con particolari forme colturali, di produzione agricola o a particolari modelli insediativi costituiti anche da forme significative di presidio ambientale.” In queste zone, per quanto riguarda il patrimonio ad uso abitativo, particolare attenzione è stata posta alle necessità connesse all’attività agricola, compreso il settore dell’agriturismo, con misure in grado di incentivare il recupero di aree abbandonate e la valorizzazione dei tradizionali sistemi di coltivazione. Rientrano in questa zonizzazione anche i castagneti da frutto, da troppo tempo abbandonati, per i quali il Parco avvia così un concreto indirizzo di recupero inserendoli nelle misure volte a esaltare anche i contenuti paesaggistici, culturali e storici. Le zone D di promozione economica e sociale sono ambiti che, pur profondamente modificati dai processi di antropizzazione, risultano parte integrante del Parco. In queste zone, la disciplina degli usi e delle attività, nonché degli interventi e delle azioni è stabilita dagli strumenti urbanistici locali, predisposti e approvati in base a specifici indirizzi. Nell’ambito delle zone D, sono comprese le sottozone D1, riferite ai centri storici e alle aree urbane consolidate, e D2, cioè le aree a bassa densità. Infine le zone D3, individuate nel Compendio Minerario di Capoliveri, Porto Azzurro e Rio Marina. In queste zone sono ammessi interventi di recupero e valorizzazione, nonché di manutenzione, restauro e ristrutturazione edilizia delle strutture di valore storico-testimoniale e di archeologia industriale. Inoltre, per quanto riguarda l’edilizia si è mostrata una particolare attenzione nei confronti dell’eco-sostenibilità e delle necessità dei residenti delle Isole dell’Arcipelago Toscano. Gli interventi progettuali dovranno essere indirizzati a criteri di salvaguardia dell’ambiente e delle risorse disponibili, all’uso di risorse energetiche alternative e all’impiego di tecniche di costruzione in grado di inserirsi nel contesto paesaggistico dell’Arcipelago, secondo principi di bio-architettura. Progetti in grado di coniugare il recupero di aree degradate o di riqualificazione ambientale con la fruizione del territorio anche sotto forma turistico-ricreativa, che potranno essere realizzati secondo criteri di pianificazione a livello di “sistema isola”. Per concludere, nell’ambito delle zone a diverso grado di protezione, riveste una particolare importanza il riconoscimento della funzione delle aree contigue, come si legge nell’elaborato adottato: “il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, in considerazione delle aree del Parco e dei riflessi che ciò determina sulla tutela e valorizzazione delle risorse, promuove l’istituzione delle aree contigue e le relative discipline secondo specifici indirizzi.” Lo strumento, nel disciplinare i tratti di mare attualmente sottoposti a tutela, è predisposto in modo da potersi coniugare con le misure di salvaguardia che seguono l’istituzione dell’Area Marina Protetta, allo stato attuale in corso di definizione. Il testo integrale dell’elaborato approvato sarà pubblicato integralmente nei prossimi giorni sul sito Internet dell’Ente Parco www.isoleditoscana.it


marciana terrazzino + piccola panorama

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