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Risposta dei Verdi a Marco Landi: "occorre riqualificare"

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 22 gennaio 2004

Apprezzo lo stile pacato di Marco Landi nell’ esporre le proprie legittime opinioni politiche a nome dell’ Udc. Apprezzo anche la chiarezza, che ci consente un dialogo a distanza. Non so a quali centri di potere pensi, quando dici che ” da mesi l’Elba è al centro di un attacco senza precedenti, portato da centri di potere economico e politico che intendono soffocare la nostra autonomia e bloccare il nostro sviluppo, agitando lo spettro della cementificazione, dell’affarismo e dell’abusivismo. Regione e Provincia d’altra parte trascinano i problemi per poi usarli contro di noi. Per le infrastrutture, a Livorno e Firenze si punta chiaramente su altre realtà, dove i posti barca per esempio si contano a decine di migliaia”. Vorrei ricordarti che il centrodestra governa la maggioranza dei Comuni elbani, tra cui Portoferraio, e che avere le leve del governo locale può consentire di indirizzare lo sviluppo anche contro eventuali ‘poteri forti’ ( economici ) che , se sono legali, sono anche legittimi e fanno la loro gara: quand’è che tali poteri diventano un rischio per la democrazia e la qualità dello sviluppo? Quando chi deve governare la Cosa Pubblica perde di vista l’ interesse generale seguendo i particolarismi e rinuncia alla partecipazione-controllo dei cittadini che li hanno eletti. Cementificazione e affarismo non sono uno spettro, cioè qualcosa che non esiste o esiste nelle paure infantili: l’alluvione del settembre che ha travolto manufatti costruiti troppo vicini ai torrenti non è stato un sogno, così come non sono un sogno 1,5 milioni di metri cubi di previsioni urbanistiche contenute negli degli 8 piani strutturali elbani ..tanto da costringere la Regione a correre ai ripari con la modifica della Legge 5. Il bimbo piccolo non lo lasci sul davanzale della finestra in nome della sua libertà, no? Diventiamo grandi, allora, cominciando ad abbandonare la retorica antistituzionale scorretta : sono due anni che la Regione ha messo a disposizione miliardi per l’ Elba sui rifiuti e rischiamo di perderli perchè non abbiamo all’ Elba un’ idea unitaria sui rifiuti, pagando un surplus – che va sulle bollette dei cittadini – perchè non abbiamo ancora fatto partire la differenziata in maniera seria.. Il nostro sviluppo non è senza segno: o sarà di qualità per tutti ( compreso il lavoro ) o lo sarà per pochi contro la qualità della vita di molti. Il modello di sviluppo quantitativo del dopoguerra , quello dell’ avere, ha funzionato finora trascurando però l’ essere delle persone, il senso della loro vita. Il malessere è diffuso.. Ci sono due case di media per abitante: non si tratta di rinnegare ciò, ma di accorgerci che ci conviene migliorare ciò che abbiamo, perché siamo arrivati al limite : di acqua , territorio, paesaggio. Abbiamo perso la nostra identità di cittadini, persi a migliaia a sniffare coca, alcool pesante e pasticche legali e non: pensiamo che la cultura, anche quella dello sviluppo, non c’entri nulla con ciò? Noi Verdi pensiamo di sì. Usiamo le nostre energie, allora, non per sterili polemiche ideologiche da prima repubblica , ma per qualificare ciò che c’è , vita dei residenti e territorio , cioè i validi motivi che spingono un turista a venire qui ( dove si spende di più ) invece che altrove. Porti e approdi elbani sono contenuti nei piani regionali; lo sviluppo della portualità e della cantieristica è oggettivamente nella filiera turistica e sarà certamente uno degli assi dell’economia futura e, visto che si svolge sul demanio- che ha un grande valore economico- dovrà vedere per i Verdi un forte ruolo del Pubblico , dei Comuni assieme ai privati, sia per garantire che siano interventi di Qualità ambientale che per assicurare consistenti entrate ai Comuni da girare sul Sociale : a cominciare dall’ approdo di San Giovanni. Ma anche qui , il centrodestra al governo locale tace , o rema contro rinunciando ad un ruolo pubblico. O no, caro Marco? Noi non ci stiamo a lasciar privatizzare i guadagni ( utilizzando a tal fine risorse pubbliche quali il Demanio ) lasciando i costi al Pubblico in nome di un’ autonomia finta che diventa la foglia di fico degli interessi di pochi.. Un caro saluto,


forte setlla portoferraio panorama faro 2

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