Egregio maestro Pierluigi Amore, intanto devo precisare che c’è una inesattezza nell’apertura della Sua lettera inviatami quando Lei si riferisce ad una mia citazione circa “un Consiglio di Istituto bulgaro”. Lungi da me l’idea di qualificare “bulgaro” un Consiglio di Istituto liberamente eletto. Ho usato questa parola facendo riferimento al modo in cui si è organizzato l’incontro sulla Riforma Moratti: senza invitare un valido rappresentante della controparte. Un personaggio, cioè, che si potesse contrapporre a Benesperi, lui sì, invitato per tempo. E Lei, da buon maestro qual’è, potrà sicuramente cogliere la differenza. Anch’io Le voglio rispondere in modo affettuoso e franco, in quanto stimo il lavoro che svolge nella scuola e ne conosco la dedizione. Quando scrive del nostro DNA (di quelli di destra?) sicuramente Lei sa che i DNA sono tutti diversi e io sono fiero di potermi differenziare da tutti, anche da quelli di destra. La citazione dei Vangeli Le fa onore quando dice che “il Tempio è diventato un covo di malfattori”, ma io, senza scomodare citazioni importanti, a Lei, che è un bravo ragazzo, devo ricordare che i brutti, gli sporchi, i cattivi, i malandrini e gli speculatori sono, per fortuna, equamente distribuiti, ed ogni tanto, quando scoperti, ci fanno vergognare di essere da quella parte. Lei, che giudica le insegnanti elementari “notoriamente di centro destra”, ne saprà di sicuro più di me, ma quando ho avuto modo di parlare loro, non è mai emerso tale “imprinting”. Forse perché non mi è mai interessato e ho sempre giudicato le persone per quello che fanno. Sulla Riforma Moratti ho già espresso il mio giudizio che probabilmente non è tanto lontano dal Suo, ma dovrà riconoscere che è estremamente difficile arrivare ad una riforma condivisa e chi la propone è comunque destinato a subire pesanti reazioni. L’essere umano non è tanto propenso alle innovazioni. Non c’è riuscito neanche Berlinguer.
grigolo scuola