Nel Consiglio Comunale del 12 novembre 2003 venne presa la contestata decisione di procedere alla vendita dei due lotti di terreno alle Ghiaie. Molte le illegittimità che la minoranza rinvenne nell’atto. Particolarmente grave apparve il fatto che, nel silenzio generale, la vendita avveniva con un regime urbanistico mutato, con la possibilità di ampliare del 30% e di cambiare la destinazione d’uso dei fabbricati. Alla seduta del 12 fece seguito, solo due giorni dopo, la delibera di Giunta 202, con la quale si dava indirizzo alla Dirigente Maltinti di predisporre gli atti per una clamorosa e tardiva marcia indietro: far tornare l’area a verde pubblico, come era prima del generoso regolamento urbanistico Ageno-Fuochi-Maltinti. La frettolosa delibera viene pero’ stranamente pubblicata solo il 2 dicembre. Ma proprio lo stesso giorno è prevista una seduta del Consiglio Comunale nella quale si discute una mozione con cui le minoranza chiedono la revoca della cessione ai Cioni. Giorno di iperattività per l’Amministrazione questo 2 dicembre. A mezzogiorno, infatti, quando la delibera 202 del 14 è in corso di pubblicazione, Ageno riunisce la Giunta Comunale che approva una nuova delibera, la n.210, avente per oggetto ancora l’operazione Ghiaie. L’atto viene pubblicato lo stesso giorno, ma la cosa veramente curiosa è che con questo si rinnega quanto previsto il 14: non c’è tempo di fare la variante, bisogna allora inserire nel contratto di vendita i vincoli per la proprietà. In pratica nelle stesse ore l’Amministrazione pubblica all’Albo due documenti di cui uno annulla l’altro. Assurdo (e pericoloso) comunque il contenuto, in quanto si provvederebbe ad imporre all’acquirente dei vincoli non previsti dallo strumento urbanistico generale. Facile immaginare l’esito di un eventuale contenzioso. Ma Ageno & C. vanno ben oltre e, con l’aiuto di una relazione tecnica (inutile dire chi è l’autrice), riconoscono ex post ai Cioni un diritto di superficie “mai concretizzato ma di fatto riconosciuto se pur non formalizzato” . La citazione autentica del pensiero maltintiano ageniale si commenta da sola. E visto che gli sconti già decisi sui canoni arretrati e il prezzo di vendita da mercatino dell’usato evidentemente non hanno ancora causato un sufficiente presunto danno per le casse casse pubbliche, Ageno ritiene opportuno che il contratto di cessione venga stipulato da un legale, l’Avvocato Lascialfari di Firenze, molto in voga tra gli amministratori della destra elbana. Nel pomeriggio del 2 dicembre, giorno di tante fatiche pro-Cioni per Ageno, ha luogo il Consiglio Comunale. Ripetiamo che alle 12,00 la Giunta ha approvato la delibera 210. Bene, durante la seduta di tale delibera non si fa alcuna menzione da parte del Sindaco e neppure dall’Assessore Cavaliere che legge un lungo documento in risposta alla mozione della minoranza. In questo, in relazione alla richiesta di procedere alla modifica della destinazione urbanistica dell’area fatta dall’opposizione, si afferma che “(…) questa Amministrazione, condividendo le motivazioni espresse sul punto nella mozione (…) intraprenderà il procedimento di variante al regolamento urbanistico (…). Ad avvalorare quanto indicato si evidenzia che in data 14 novembre è stata adottata la deliberazione di Giunta Comunale n.202” . La cosa ha dell’incredibile! A mezzogiorno la Giunta ha deliberato nuovamente sull’argomento ed in altra direzione rispetto alla delibera citata da Cavaliere, ma il pomeriggio non se ne fa menzione. Cosa è veramente accaduto il giorno 2 dicembre? Ageno spieghi anche questo, invece di mandare lettere tra il piagnucoloso e l'inquietante per Natale. Ancora deve far capire ai suoi cittadini quella frase, all’inizio del Consiglio del 12 novembre . La ricordiamo testualmente: ”Io oggi devo uscire di qui con la vendita” . Troppe cose che non tornano caro Dottor Ageno per meravigliarsi che la Magistratura ci metta il naso.
Ageno giovanni sindaco portoferraio
ghiaie sirene pf