A quell’epoca lavoravamo nella segreteria di un istituto tecnico isolano il “Cerboni”. Una mattina arrivammo in anticipo, alle 7.15, ma ci stupimmo di non trovare aperto l’ingresso posteriore dell’edificio, la cui apertura era curata da un dipendente, Avelio, che entrava di solito prima degli altri custodi. Pensammo che forse non stava bene, e ci sedemmo al nostro posto di lavoro; iniziammo a compilare un prospetto e andammo avanti, finché l’occhio non ci cadde sull’orologio. Eccheccazzo! le 7.38, ma incredibilmente non era ancora arrivato nessuno degli altri tre custodi, che avrebbero dovuto entrare in servizio insieme a noi alle 7.30! Scendemmo di corsa le scale e, analogamente all’ingresso di servizio, aprimmo il portone principale, per evitare che qualche insegnante o alunno in anticipo fosse costretto a sostare fuori, sulla Scalinata Napoleone, dove tra l’altro pioveva. Sicuri comunque che qualcuno dei custodi ci raggiungesse da un secondo all'altro, iniziammo febbrilmente a fare il giro dei corridoi accendendo le luci del grande stabile. Sette minuti dopo noi eravamo ansimanti, tutto era acceso e aperto, ma non si scorgeva neppure l’ombra di un collega, e di lì a poco sarebbero arrivati i ragazzi dall’Isola. Corremmo di nuovo in segreteria e telefonammo ad Avelio, quello che arrivava per primo, sentimmo rispondergli "pronto" con la voce un po’ alterata, credevamo, dall’indisposizione. “Ave’ - gli dicemmo – Ti senti bene? Qui è un casino, arrivano i ragazzi e i professori e ‘un c’è nessuno dei colleghi!” “Ma – disse Avelio – io mi sento bene, ma te ti senti bene?” “Io sì ma che c’entra ?” “C’entra sì .. popo’ d’albicocco – ci contestò il vecchio custode – chi ci viene a scuola la domenica?” Quanto sopra a dimostrazione che siamo sempre stati anche nella età più verde, vittime di distrazioni pesanti, al limite della richiesta di iscrizione all’A.R.E. (Associazione Rincoglioniti Elbani) giocosamente fondata al Bar Roma dal mitico “Ruzzola” il compianto Salvadori, Direttore del Monte de Paschi di Portoferraio. Il problema è che ultimamente episodi simili si vanno infittendo: già abbiamo scritto qualche giorno fa, delle due ore perse a trasferire tutti i dati su una nuova agenda rivelatasi poi dell’anno 2001, ma anche ieri l’abbiamo fatta discreta, mettendoci tranquillamente a fare il giornale, dopo che qualche giorno prima avevamo annunciato che il 1° Gennaio non saremmo usciti, e pure indispettendoci un pochino perché, al pari dei custodi domenicali di un tempo, i collaboratori di Elbareport erano pochissimo collaborativi e introvabili! Evvabbè è un periodo in cui lavoro e stress non ci mancano, ma non vorremmo che questa fosse la classica “tocca” un termine mutuato (Assessore Fratti, in questo caso l’assistenza sanitaria non c’entra) dal linguaggio marinaresco, che letteralmente indica il primo leggero morso del pesce, avvertibile da chi tiene la lenza tra pollice ed indice, in senso figurato un primo sintomo di qualcosa di più grave che sta per accadere, nel caso di specie il rincoglionimento non giocoso ma fieramente sostanziale che s’avanza trionfante. Sarebbe un bel guaio, abbiamo bisogno di un impianto mentale efficiente per continuare a timonare questa faticosissima barchetta informativa …. Non ci resterebbe che candidarci a Sindaco.