“C’ è chi non chiude la propria attività perché si vergogna a farlo, ma guadagna meno di un modesto stipendio” , è una frase sentita martedì sera all’ Airone, nella folta assemblea convocata dai commercianti del centro Storico di Portoferraio, assieme a Confesercenti e Confcommercio. Sicuramente un caso limite, ma che rende bene l’ idea del clima di preoccupazione che si è insinuato tra una categoria alle prese con alcuni anni di calo del turismo e dei consumi. Unire le energie, come hanno ribadito Robert Martorella , Confesercenti e Paolo Pesciatini, Confcommercio, è decisivo – hanno detto- “ a cominciare da noi stessi, come stiamo facendo, senza delegare ad altri ; ma gli sforzi che facciamo devono trovare una sponda nelle Pubbliche Amministrazioni.” L’ assemblea , frutto dell’ impegno di esercenti ed Associazioni di categoria, vuole essere il punto di partenza di un lavoro comune che affronti i problemi sul tappeto, offrendo proposte da sottoporre innanzitutto agli Enti Pubblici. Ai partecipati interventi degli operatori sulla necessità di aree pedonali, di occasioni di incontro, di pulizia, di parcheggi, di arredo urbano che non siano i soliti vasi, è quindi seguita la disponibilità di molti a far parte di un coordinamento che interfaccerà singoli commercianti ed associazioni di categoria, la volontà di costituire gruppi di lavoro che sforneranno proposte concrete per migliorare la vivibilità del centro storico. Intanto, per non perdere l’ ennesimo treno, i promotori hanno presentato alla Camera di Commercio di Livorno due progetti: rivolto a turisti e visitatori il primo, un opuscolo informativo sulle molte ( e poco note ) opportunità che offre il bellissimo ma decadente Centro Storico della città; l’ altro progetto è quello di un convegno nazionale sui Centri Storici e i loro negozi: chissà che non si riesca poi a realizzarli entrambi..
portoferraio veduta aerea