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Elba 2000: Tuteliamo l'isola ma anche la nostra salute

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : lunedì, 15 dicembre 2003

Vi è una grande competizione per salvare l'Elba dai mali che l'affliggono: dagli speculatori del cemento, dai servitori dello stato disonesti e corrotti, dai diluvi divini che arrivano a settembre, dagli incendi che arrivano in piena estate, dal malocchio e dagli stessi elbani selvaggi e avidi . A quest'opera meritoria partecipano, con convinzione e determinazione, la magistratura di Genova e quella di Livorno, i Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Forestale, la Guardia Costiera e quella Venatoria, la DIGOS, la Polizia Provinciale e quella degli 8 comuni, il Parco con i suoi miliardi, Legambiente con i suoi ideali, Italia Nostra, il wwf, le Camicie Verdi a cavallo, i "girotondini" estivi a piedi, i professori in pensione con ville sulla scogliera, Sos Elba con ex amministrastori cementificatori, la Lav, la Lipu, le Guardie Ambientali Volontarie, la stampa nazionale e locale, gli ascari e i ruffiani indigeni, ma solo per i loro interessi. Il fine dichiarato è importante: salvare il territorio dell'Elba, bene dell'Umanità. E gli elbani loro, colpiti da un doloroso stupore, apprendono di non fare parte di questo bene . E si sentono intrusi in casa loro. Scoprono, con amarezza, che i potenti d'oltre canale hanno due grossi problemi: i cinghiali e gli elbani. I cinghiali che contendono loro i boschi, distruggono con il naso, muri secco, si mangiano le pernici rosse i funghi e rospi smeraldini e mettono in pericolo la biodiversità ….. e loro, gli indigeni, barricati nei centri storici, armati di cazzuole e impastatrici, aizzati da geometri e architetti, guidati da medici in pensione, imprenditori massoni, "fornaretti" e "masanielli" vari, gli contendono per ragioni diverse, il controllo del territorio. La soluzione sarebbe l'eradicazione totale di cinghiali ed indigeni Questo non lo possono fare, ma possono fregarsene di noi e della nostra salute. Infatti, è stata inviata, per decenni , nelle nostre case acqua pericolosa . La nostra salute stata messa in pericolo proprio da chi doveva proteggerla. Ma non basta: la Regione Toscana, grazie ad una deroga ministeriale, permetterà che quest'acqua continui ad essere inviata nelle nostre case senza avere avvertito la popolazioni, come la legge espressamente impone. E questo nell'assoluta indifferenza dei sindaci (Escluso Bosi), anche se medici. Questi signori di Firenze che spesso vengono a darci lezioni su come si deve vivere in quest'isola, riuscivano a dormire tranquilli sapendo che 30 mila persone utilizzavano un acqua pericolosa, senza saperlo. Ma qualcosa sta cambiando: gli elbani incominciano a volerci vedere più chiaro . Dopo Elba 2000 , il sindaco Bosi, e la Cgil , Provenzali, sottolineano la gravita del fatto e chiedono chiarimenti . E poi, tutte le categorie economiche elbane( escluse Cna e Confesercenti) hanno aperto una pratica di accesso agli atti presso la Regione e all'Ato n.5 in riferimento alla richiesta di deroga per il parametro del Boro, per verificare eventuali responsabilità. Sono segnali che, visto i tempi, dovrebbero inquietare i responsabili a tutti livelli e coinvolgere anche i partiti, per il momento assenti. Dopotutto, qualcuno si potrebbe anche ricordare ( e prima lo farà meglio sarà) che la salute della popolazione deve essere tutelata (applicando la legge) almeno quanto è tutelato il territorio nel quale vive.


Biodola spiaggia panorama

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