Il Consigliere provinciale della Margherita Nunzio Marotti ci invia questo documento di pace preceduto da una sua breve prefazione: "Caro Sergio, nel ringraziarti nuovamente per il servizio informativo svolto da Elbareport (utile come quello degli altri organi di stampa locale), credo che talvolta sia necessario contribuire ad "alzare il tiro", additando riflessioni che potrebbero apparire fuori dal coro. Ti invio una lettera indirizzata ai giovani, l'ho trovata sul sito di "Pax Christi", un movimento impegnato da molti anni sui temi della pace, della giustizia e dei diritti umani, in particolare in attività educative e di animazione: Lettera a un giovane europeo Ragazza o ragazzo che cammini, giovane europeo e delle Nazioni Unite, Prendi l'Europa nelle tue mani. Plasmala secondo il tuo desiderio di pace, di libertà, di giustizia e di fraternità. Secondo il sogno dell'umanità. Non rassegnarti mai alle guerre. Non arrenderti allo scatenarsi della violenza. Non lasciarti abbattere dal male. Non farti travolgere dal senso di fallimento che ogni guerra trascina con sé. Quando si parla di pace, di nonviolenza, di Europa da costruire, di un mondo da cambiare, non credere a chi ti invita a stare fermo, a chi ti dice che non c’è nulla da fare, che è inutile protestare, manifestare, o che non cambierà mai nulla. Non dare ascolto ai maestri della disperazione e della resa di qualunque colore. A chi pensa che la storia sia conclusa. Tieni alta la testa e ardente il cuore. Sei e sarai protagonista della Europa che vorrai. Anche tu sei storia. Il futuro sta nelle tue mani. Difendi la tua dignità umana. Mettiti in movimento. Ognuno è importante e vale. Anche tu sei importante e vali. Anche tu puoi fare qualcosa. Guardati dentro. Guardati attorno. Guarda lontano. Anche nei momenti più tristi, è possibile pensare e fare il bene. Opponi al buio dell’odio e delle guerre l’alternativa luminosa della pace. Disobbedisci al sistema di guerra per obbedire al valore primario della pace. Resisti alle tentazioni della violenza per progettare la novità della tua vita. Attenta o attento ai ladri di sogni. Non farti rubare la speranza della pace. La pace può dare un senso alla tua vita. Non si può conquistarla o perderla una volta per tutte. Non è un traguardo ma un cammino. Non è solo un diritto da rivendicare, è anche un compito da assumere. Non è solo un dovere, può essere un piacere. Non è solo responsabilità, è anche gioia. Prendi il potere della pace. Se vuoi la pace prepara la pace. La pace robusta e forte dei miti. La pace con mezzi pacifici. La pace come rivoluzione nonviolenta. Scegli la forza buona, bella, sapiente, utile, concreta e creativa della nonviolenza. Sii il cambiamento che desideri realizzare. Sii la pace che vuoi costruire. Pensa col cuore anzi sii il cuore pensante degli ambienti in cui vivi, dell'Europa che vuoi. Abituati a vedere il mondo con gli occhi delle vittime, dei violentati, degli uccisi, degli impoveriti e degli oppressi. Prenditi cura di chi è più debole. Contro le guerre e le violenze cerca di cambiare la vita. Il futuro che desideri comincia a vivere nelle cose che fai, nel tuo stile quotidiano. Cura ogni seme di vita. Custodisci la fragile bellezza del mondo. Mettiti in cammino, preoccupato e tormentato certo, ma pronto ad accendere la fiducia nel cuore delle persone facendo loro scoprire, al di là di tutte le divisioni e frontiere, dei volti di fratelli, dei volti di amici. La novità della pace può vivere nell’ardente pazienza della tua speranza. Come la ginestra leopardiana, fiore nel deserto. Mettiamoci in cammino. Tonino Bello, vescovo della pace, morto pochi mesi dopo la marcia conviviale a Sarajevo del dicembre 1982, a proposito della costruzione dell’Europa, elencava un giorno gli strumenti che i cristiani dovrebbero portare con loro nella casa comune europea: “il bastone del pellegrino” (un’identità nomade aperta), “la bisaccia vuota del cercatore” (la disponibilità all’accoglienza), “un ciottolo del lago” di Tiberiade (la solidarietà di Cristo con gli uomini), “un ciuffo d’erba del monte” delle Beatitudini (la novità sconvolgente del messaggio cristiano), “un frustolo di pane” della moltiplicazione (la cooperazione internazionale), “una scheggia della croce” (l’ ‘onnidebolezza’ divina che salva), “un calcinaccio del sepolcro vuoto” (la speranza teologale). David Maria Turoldo un giorno ha scritto: “Anima mia, canta e cammina. Anche tu, o fedele di chissà quale fede, oppure tu, uomo di nessuna fede. Camminiamo insieme! E l’arida valle si metterà a fiorire. Qualcuno, Colui che tutti cerchiamo, ci camminerà accanto”. Cantiamo e camminiamo. Molti cammineranno con noi. La pace ci accompagni sempre. Sergio Paronetto
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