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La sindrome di Paperone

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : lunedì, 17 novembre 2003

Giunti alla vigilia del mandato amministrativo della coalizione che governa il nostro Comune, riteniamo utile una breve analisi di quanto avvenuto fino ad oggi. Parrà fuori dagli schemi per vecchi frequentatori delle sezioni di partito che un segretario esponga argomentazioni politiche solo su quotidiani o siti web, il fatto è che i partiti stessi, dopo " mani pulite" sono stati costretti a rinunciare, in qualche modo, al ruolo previsto dalla Costituzione Repubblicana. Non ha pertanto fatto notizia il fatto che, in questi quattro anni, gli ececutivi politici di maggioranza, non sono mai stati interpellati, per recepire posizioni o dare consigli anche se non sono certamnete mancate le occasioni per farlo. Quanto detto non vuole essere una sterile critica, perchè riconosciamo e convalidiamo le diverse e separate funzioni tra l'esecutivo capeggaito dal Sindaco, eletto dalla maggioranza dei cittadini, quindi con compiti di programmazione e gestione dell'apparato comunale, e di partiti associazioni di liberi cittadini, che possono e dovono contribuire al rappresentare i bisogni della collettività. La vita quotidiana della maggioranza che governa la città è stata ed è ancora travagliata per varie problematiche, tra le quali spicca il piano strutturale con annesso e successivo regolamento urbanistico. Poichè abbiamo ricoperto, per circa un decennio, la responsabilità dell'urbanistica nel nostro comune, conosciamo bene le difficoltà di ordine politico e tecnico nel gestire tale materia, e conosciamo bene le attese e le esigenze della prima casa, delle cooperative di abitazione, delle strutture ricettive, del commercio, dell'industria e dell'artigianato. Tali conoscenze ci hanno consentito di soddisfare in maniera sufficiente le attese ed i bisogni anche per l'intelligente ed efficace coesione delle maggioranze di allora. Abbiamo conosciuto e conosciamo però, anche le attese, spesso non giustificate, di chi certamente bisogno non aveva e che ad oggi sicuramente non ha: gli affetti dalla SINDROME DI PAPERONE. Pertanto la scelta di questa amministrazione di revocare il regolamento urbanistico redatto dagli architetti Lotti e Manetti, per poi riaffidare una nuove rielaborazione (architetto Maltinti), sia stata la scelta giusta solo e se con questa si intendevano omogeneizzare gli interventi a favore dei residenti, delle aziende e dell'interesse pubblico e nello stesso tempo di ridurre, nelle previsioni del piano urbanistico, le soluzioni attuative a favore di chi già aveva in abbondanza e che continuava a chiedere. Certamente questa strategia di contenimento e riduzione non poteva avvenire senza contraccolpi; infatti, la maggioranza si è parzialmente sfaldata sotta la sapiente guida degli "AFFETTI DA SINDROME DI PAPERONE", istigando taluni alla ribellione ed infine all'ammutinamento. Sono allora iniziati i girotondi, i ricorsi al T.A.R, le delazioni, gli esposti alla Procura della Repubblica. Abbiamo anche avuto in prestito da parte di qualcuno un metro di paragone per misurare al stupidità e la bassezza umana. Ci chiediamo: chi sono i Burattinai? Quanti sono i Burattini?. Dobbiamo difenderci dal fuoco nemico a dai fuochi amici? Quante incertezze!; poi la creazione di altro gruppo di Forza Italia in consiglio comunale! A che scopo e perchè? E' nostro dovere come partito U.D.C, insistere sull'inderogabile ed urgente necessità di maggiore coesione con l'obiettivo di continuare, dopo il 2004, questa esperienza di coalizione amministrativa, altrimenti avverrà come insegnavano i Latini: "SIMUL STABUNT AUT SIMUL CADENT". Pertanto, non mettiamo in pericolo la sopravvivenza di questa maggioranza con liti sterili ed inutili e non ci consoli il fatto che se "Atene piange, Sparta non sorride", infatti, i momenti di divisione sono condivisi anche dall'altra parte dell'emisfero politico locale. Riguardo ai comitati che sono sorti negli ultimi tempi e versi i quali ci riconosciamo per affinità etiche e morali, ci permettiamo di dare solo una raccomandazione e di suonare un campanello di allarme, anche per rispetto delle numerose e qualificate adesioni che hanno ottenuto; spesso coloro che si pongono a capo di tutti suonando indifferentemente il piffero o la tromba, ci fanno venire alla memoria le parole di Bertold Brecht ( indimenticabile uomo di cultura e rappresentante della sinistra Europea) : "Al momento di marciare molti non sanno che alla loro testa marcia il nemico, la voce che li comanda è la voce del nemico, e chi parla del nemico, è lui stesso il nemico".


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