Premesso che invece di vendere era opportuno rivalutare gli affitti e riscuotere gli arretrati conservando il bene pubblico, Premesso che in democrazia comunque le maggioranze decidono, assumendosi tutte le responsabilità individuali e collettive delle loro scelte, Se in Via della Regina si vendono appartamenti a 10 milioni (di vecchie lire) al metro quadro, a quanto si potrebbero vendere alle Ghiaie i 619 mq diventati proprietà di un privato? Quanto guadagna il privato se ha speso per diventare proprietario circa 1 milione il mq più un altro milione al mq per costruire gli immobili attuali? Quanto guadagnerebbe in più se potesse edificare altri centicinquanta metri quadrato? (trascuriamo gli introiti di anni di affitti per non complicare troppo i conti..) A quanto incasso rinuncia il Comune? Perché il Comune (che significa “di tutti”, come ha ricordato di recente un cittadino), ha rinunciato ad un bene così strategico ad un prezzo così basso, procurando così un danno erariale alla collettività che dice di amministrare? Perché un cittadino non dovrebbe incazzarsi se poi quando va a chiedere il Teatro per la recita scolastica dei figlioli gli chiedono invece un affitto che non può pagare? Perché, una volta decisa la vendita, il Comune di Portoferraio ha ignorato di fatto l’effettivo valore del bene, affidandosi ad una perizia fuori mercato (forse per non essere recente e fatta su di un area allora a destinazione verde pubblico?) Perché, se l’ obbiettivo era fare cassa, non è stata fatta un’asta pubblica fissando una base d’asta congrua? (a ribassare si fa sempre in tempo). Risposta: non siamo nel 2003, ma nell’ anno del Signore 1250, e i feudatari al potere dispongono come gli pare delle proprietà, che distribuiscono ai vassalli secondo le convenienze del momento. Fortunatamente, sembra che sulla macchina del tempo non ci siano saliti i portoferraiesi.
Lavagna