Il Picchio muraiolo (Tichodroma muraria) è un arrampicatore e d’inverno viene a scalare le mura delle fortezze medicee di Portoferraio. «Vola in basso e poi si arrampica scalando, sasso dopo sasso, alla ricerca di ragnetti e piccoli insetti e con il becco fino e leggermente ricurvo li scova ad uno ad uno. – spiega il naturalista Francesco Mezzatesta - Quando tiene le ali chiuse ha un aspetto normale grigio cenere ma quando apre le ali diviene improvvisamente un soggetto vistoso con quelle ali rosse e il volo a farfalla! E’ una specie rara che nidifica in Toscana in montagna ad esempio sulle Apuane; pare in tutta la regione vi siano solo 5- 20 coppie mentre d’inverno il numero aumenta provenendo nuovi esemplari da altre regioni. Così scende di quota e viene a svernare nell’Arcipelago. Chi volesse ammirare l’”uccello farfalla dalle ali rosse” non ha che munirsi di un binocolo e appostarsi sotto le mura delle Fortezze». L’abitudine a frequentare le cinta murarie portoferraiesi, il Volterraio e le falesie rocciose e le rovine di Gorgona, Capraia e l’Elba era già nota nel passato ma quest’anno il picchio muraiolo, che i cinesi chuamano “fiore delle rocce” è stato visto per prima dalla responsabile del Coordinamento territoriale ambientale del Corpo forestale dell’Arcipelago Toscano, Clara D’Arcangelo, e poi da Mezzatesta e dalla direttrice del Parco Nazionale, Franca Zanichelli, che dice di averlo già avvistato l’anno scorso “simil canyon” delle mura portoferraiesi, dove c’è l’enoteca. L’avvenimento richiama l’attenzione sull’importanza di rispettare la biodiversità quando si procede ai restauri dei vecchi palazzi e strutture murarie. Le fessure e i fori nei muri sono preziosi microhabitat che permettono la vita a molte uccelli selvatici. Chiudere i buchi dei muri negli edifici storici danneggia gli animali che nidificano nelle cavità come le civette e gli altri rapaci notturni che vivono all’interno della “montagna artificiale” delle Fortezze medicee e di codirossi, pigliamosche e rondoni, tanto per citarne alcuni. Legambiente Arcipelago Toscano sottolinea che «Lo spauracchio dei colombi non deve far dimenticare che molte specie necessitano di fori nei muri per riproduzione o rifugio e sui muri storici non ancora cementati da “restauri contro natura” trovano, come nel caso del Picchio muraiolo, modo di alimentarsi. Ovviamente di fronte al problema dell’incremento di colombi che purtroppo esiste si potrebbe ridurre il diametro di entrata del foro ma non chiuderlo o peggio mettere all'interno un mattone inclinato». Il Picchio muraiolo è una specie inclusa nella Lista Rossa dell’Iucn come a basso rischio di estinzione, è grande più o meno come un passero: lungo al massimo 13, 5 cm, pesa fino a 19 g. ed ha un’apertura alare di 26 cm. Il suo piumaggio è grigio scuro. La gola è nera ed ha un becco lungo e ricurvo. Le ali sono davvero spettacolari: molto larghe, rosso vivo, con remiganti nere. Grandi macchie bianche sulle remiganti primarie. Coda nera con bordi bianchi. In inverno il petto e la gola sono bianchi. I giovani sono più bruni ed hanno il becco dritto. Il suo volo ha un battito continuo ed agitato, simile a quello delle farfalle. E’ una specie caratteristica della montagna, ma è diventato una presenza discreta degli inverni nelle isole settentrionali dell'Arcipelago Toscano. Si ciba di insetti, aracnidi e molluschi che scova nelle fessure delle rocce con il suo sottile becco ricurvo.
Uccelli Picchio Muraiolo fortezze 2012 1
Uccelli Picchio Muraiolo fortezze 2012 2
Uccelli Picchio Muraiolo fortezze 2012 3
Uccelli Picchio Muraiolo fortezze 2012 4 habitat
Uccelli Picchio Muraiolo fortezze 2012 5