Con il montaggio di parti di un video girato da un robot telecamera manovrato dalla superficie da alcuni ricercatori di Ispra (http://iltirreno.gelocal.it/foto-e-video/concordia-in-pericolo-la-roccia-si-sta-sgretolando-1.3190513) il Tirreno di oggi rilancia l’allarme sulla stabilità del relitto della Concordia. Le immagini sembrano confermare quanto una fonte anonima aveva dichiarato non più di qualche giorno fa allo stesso quotidiano. Il relitto, 140.000 tonnellate di stazza per 290 metri di lunghezza sarebbe trattenuto nel punto in cui si è adagiato soltanto da due speroni di roccia che, a causa delle sollecitazioni alle quali vengono sottoposti, appaiono in via di frantumazione. Una recentissima spaccatura filmata sullo scoglio sul quale è appoggiata la poppa evidenzia in modo inequivocabile il danno subito dalle rocce e, soprattutto, rende credibili le preoccupazioni relative alla precarietà statica dell’enorme scafo. La data che appare sul filmato, 11 febbraio 2012, conferma che il video è stato girato 6 giorni fa. A oggi nessuna informazione ufficiale è stata fornita dalla struttura che si occupa di coordinare le operazioni di messa in sicurezza della Concordia. Se il silenzio fosse dovuto alla assenza di rischio ne saremmo ovviamente lieti, appare tuttavia necessario che, attraverso comunicazioni alla stampa e alla popolazione, chi di dovere fornisca in modo esplicito le informazioni necessarie a soddisfare le richieste di chiarimenti che da più parti vengono formulate e gli eventuali interventi messi in opera per evitare l’affondamento. Rimane da chiedersi se il video prodotto dal Tirreno sia la prima ispezione effettuata sui fondali che trattengono il relitto (a quasi un mese dal naufragio), oppure se la situazione fosse nota da tempo e considerata, a torto o a ragione, semplicemente irrilevante.
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