Il Parco ha scritto al Ministro dell’Ambiente e al Presidente della Regione Toscana perché si torni a valorizzare il Santuario dei Cetacei “Pelagos”, la più grande area marina protetta per i cetace, estesa su 90.000 chilometri quadrati di mare prospiciente le coste di Italia, Francia e Principato di Monaco. Anche il Consiglio Direttivo del 6 febbraio ha ribadito la necessità che il Governo ripristini le attività del Segretariato Permanente del Santuario dei Cetacei il cui supporto amministrativo è assente da anni, dando efficacia e autorevolezza al Comitato di Pilotaggio. Unendosi in questo modo agli appelli delle Regioni Toscana e Liguria e delle più autorevoli associazioni ambientaliste che si sono espresse nei mesi scorsi, il Presidente del Parco Angelo Banfi afferma: “Apprendo con soddisfazione dei provvedimenti che il Ministero dell’Ambiente sta predisponendo per la tutela del mare, ma questo Ente chiede di essere parte attiva e si ripropone come sede autorevole del Comitato di Pilotaggio del Santuario Pelagos”. Anche in considerazione del fatto che la Toscana è sede dell’Osservatorio dei Cetacei, unico esempio in Italia di punto di coordinamento degli studi e delle attività presenti sul territorio sul tema della biodiversità marina e della tutela dei grandi mammiferi, e cuore pulsante del Santuario. Tra l’altro la Sede del Parco, nella ex tonnara dell’Enfola, è anche logisticamente un punto di avvistamento privilegiato per i mammiferi nonché costituendo punto informativo dell’osservatorio toscano dei cetacei nell’ambito del Progetto GIONHA (progetto di cooperazione transfrontaliera che promuove la tutela e la valorizzazione delle risorse degli habitat dell’area marina protetta dell’alto tirreno). Dal 2009, poi, il Parco è impegnato nel progetto di ricerca per il controllo satellitare degli sversamenti di idrocarburi a mare “Argomarine” i cui risultati (www.argomarine.eu) potrebbero portare beneficio al controllo del Santuario stesso. Il Parco dell’Arcipelago ha sempre avuto attenzione alla tutela del mare, su cui ha una vasta area di competenza, pur non avendo i mezzi economici e gli strumenti operativi per azioni di protezione incisiva. Già nel settembre 2004 il Parco si propose come sede del Comitato di Pilotaggio del Santuario Pelagos in occasione la II° Conferenza Internazionale delle Parti Contraenti l'Accordo relativo alla Creazione di un Santuario per i Mammiferi Marini nel Mediterraneo, "Santuario Pelagos" che si svolse proprio all'Isola d'Elba. Al termine della conferenza si ottennero l'adozione del Piano di Gestione del Santuario e del Regolamento interno, con tre obiettivi fondamentali: la difesa della popolazione dei cetacei dagli eventuali impatti negativi derivanti dalle attività umane, come la pesca ed il trasporto marittimo; lo studio dei mammiferi e la ricerca scientifica al fine di poter garantire le migliori condizioni di vita dei "giganti" abitanti dell'area; la promozione di una virtuosa interazione tra uomo e natura attraverso lo sviluppo del turismo ecocompatibile. Con il regolamento interno, invece, si definì il ruolo del Segretariato Permanente, dei Focal Point nazionali, della Conferenza delle Parti e del Comitato Tecnico-Scientifico. La decisione fu poi di spostare la sede a Genova e, nello scorso giugno 2011, circolarono notizie su un possibile trasferimento del Segretariato esecutivo del Santuario dei mammiferi marini da Genova al Principato di Monaco a causa della inattività della sede genovese. Dopo quella data ancora il silenzio fino alle tristi cronache odierne.
balena 2 giugno 2007