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Io non condono!

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 09 novembre 2003

Si conclude oggi, con il digiuno e le mobilitazioni a Eboli e in tutta Italia la due giorni di proteste indette dal cartello di Associazioni ambientaliste contro il condono edilizio. Da Milano a Punta Perotti a Bari, da Treviso ad Agrigento, da Bologna a Reggio Calabria migliaia di persone sono scese in piazza sotto lo slogan “IO NON CONDONO!” per manifestare il loro dissenso verso il provvedimento salva abusi. E altrettante se ne attendono questo pomeriggio, a partire dalle h. 14,00, per l’appuntamento nazionale a Eboli con il sindaco Gerardo Rosania. “Il dissenso – rilevano gli ambientalista – è diffusissimo. Tanto che le adesioni ci sono giunte dai sindacati (Cgil, Cisl e Uil), da personaggi dello spettacolo e politici dei più diversi schieramenti (da Oliviero Beha e Licia Colò a Vittorio Sgarbi e il sindaco di Roma Walter Veltroni; dalla coppia Dario Fo e Franca Rame agli onorevoli Pecoraio Scanio e Paolo Cento. E ancora: il personaggio televisivo Gabibbo, l’attore Marco Paolini, il conduttore Mario Tozzi e tantissimi primi cittadini di piccoli e grandi comuni italiani dei gruppi di maggioranza). È la più grande testimonianza di quanto questa sanatoria non è affatto desiderata”. Le misure contestate infatti rappresentano una vera e propeia minaccia per l’Italia. Basti pensare alla possibilità di poter legalizzare fino a 3.000 metri cubi per ogni edificio, che va ben al di là del piccolo abuso dietro il quale si erano trincerati esponenti del governo e della maggioranza. Non solo, la possibilità di condonare strutture su tutte le aree demaniali (anche marittime, fluviali e lacuali), significa mettere a rischio la sicurezza dei cittadini. E ancora, pur di fare cassa si mettono a repentaglio anche territori di inestimabile valore come le zone B delle aree protette che con la pratica del silenzio/assenso saranno presi di mira da furbi improvvisati e businessman del mattone selvaggio. La maggioranza ha poi pensato bene di proporre una verifica generalizzata sui vincoli su tutti gli immobili con un valore storico, culturale o archeologico. “Il quadro sembra già abbastanza vergognoso – denunciano gli ambientalisti – Ci si avvia al sacco del Belpaese e, come se non bastasse, non bisogna dimenticare quanto l’Italia sia fragile dal punto di vista idrogeologico. Questo significa mettere in pericolo la sicurezza stessa di cittadini ignari. Il coro dei NO deve levarsi più poderoso che mai: sebbene questa sia pratica già usata in passato per ‘far bottino’ non si era mai visto un condono peggiore di questo!”. Ecco cosa ne pensano del condono alcuni personaggi famosi: VITTORIO EMILIANI “Trent’anni fa sono venuto a Roma e ho scoperto l’abusivismo edilizio, che allora era una realtà dalla capitale in giù. Oggi, grazie al condono edilizio, l’abusivismo torna come un contagio in tutta Italia, come una sorta di pestilenza che distrugge il patrimonio architettonico e ambientale e corrompe le coscienze e il concetto stesso di legalità”. PAOLO AVARELLO, PRESIDENTE INU “Abbiamo gia’ avuto due esperienze, sappiamo bene le conseguenze del condono edilizio. Se prima potevamo essere contrari per principio, ora abbiamo argomenti fondati. Il condono produce un effetto annuncio che moltiplica l’abusivismo, e abbiamo un numero impressionante di Comuni che non vuole saperne. Come INU abbiamo fatto un appello ai Comuni, e siamo rimasti stupiti dalla risposta delle amministrazioni, anche quelle che non sono soci INU. Un coro di NO. Sanno bene i costi che devono sostenere a causa di questo sciagurato provvedimento, un rapporto di 1 a 6 tra quello che lo Stato incassa e i costi che i Comuni sono costretti a sostenere per portare acqua luce, gas. Oggi Poi c’e’ il fenomeno della resistenza dell’abusivismo: un conto quando c’e’ la minaccia della demolizione, un conto la promessa del condono. Oggi l’abusivismo è di seconde e terze casa, non più di necessita’, e si concentra in aree di pregio ambientale. E in alcune regioni e’ forte il contatto con la criminalità organizzata. GERARDO ROSANIA, SINDACO EBOLI “Il condono da noi e’ un nervo scoperto, abbiamo avuto nell’ultimo anno e mezzo un incremento notevole dei fenomeni di illegalita’ individuati dai nostri nuclei “antiabusivismo edilizio”, da quando si e’ cominciato a parlare di condono edilizio. L’ambiente e’ la nostra risorsa per il turismo, non possiamo comprometterla, ecco perche’ nelle aree dove abbiamo realizzato le demolizioni, abbiamo in corso un Piano di riqualificazione a scopo turistico e ambientale. Questo condono poi e’ davvero grave, in particolare l’operazione che condente di sanare sul demanio”. SGARBI “Il condono e’ riprovevole per qualunque governo, perché stabilisce un vizio mentale secondo il quale l’illegalità può essere in qualche modo sanata. In questo senso va respinto perché è diseducativo. Il condono può essere fatto per ciò che e’ riparabile, non per ciò che e’ irreparabile, per un danno che e’ già stato realizzato”. LICIA COLO’ Quando - per costruire - si distrugge l'ambiente e si danneggia l'archeologia non è possibile immaginare alcun condono. E' per questo che ho aderito ad una campagna che ritengo giusta e civile.