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Comune Unico, la campagna d'inverno per le firme

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 17 gennaio 2012

La campagna d’inverno del Comitato per il Comune Unico parte da Marciana, luogo simbolo del primo stop ai gazebo della raccolta di firme , la campagna d’inverno per la conquista della mitica vetta dei 5000, per arrivare puntuali alla scadenza del 29 marzo in Regione a consegnare i moduli con le firme raccolte ed avviare il procedimento per indire il referendum riservato esclusivamente agli Elbani che dovranno decidere, finalmente loro e solo loro, se restare governati da otto comuni o avere un solo ente che programma e amministra tutta l’isola d’Elba. La prima fase si svolgerà mercoledì 18 gennaio alle ore 18 nella suggestiva cornice della collegiata di S. Sebastiano a Marciana , gentilmente concessa dall’amministrazione marcianese dopo il chiarimento avvenuto fra il sindaco e il coordinatore del Comitato sul famoso episodio della Festa delle Castagne a Poggio . In detta occasione sarà presente tutto il direttivo del Comitato che intende con questa iniziativa allargare il confronto sul progetto del Comune Unico anche nei versanti occidentali e orientali , meno toccati dall’azione di informazione e sensibilizzazione sull’iniziativa e dalla raccolta di firme che ormai stanno raggiungendo la quota di 4 000 . Si presenterà il documentario realizzato dal Comitato sui numeri più significativi del progetto Comune Unico , come il costo di 8 sindaci , 44 assessori , 124 consiglieri , 4 società partecipate per una spesa stimata sui 500/550 000 euro l’anno da impiegare per fini diversi , il diverso impiego dei dipendenti comunali in servizi che saranno ovviamente accorpati per renderli più efficienti e soprattutto più efficaci anche con l’aiuto di un massiccio impiego dell’informatica attualmente poco o per niente utilizzata nell’offrire servizi “ on line “ ai cittadini . E i vecchi comuni che fine faranno , ci chiedono sospettosi soprattutto i cittadini anziani , preoccupati di veder sparire dalle loro abitudini la giratina negli uffici comunali vicini a casa per fare la pratica dall’impiegato di sua conoscenza e farla poi sollecitare o “ spingere “ dal sindaco o dall’assessore della porta accanto . E se certe pratiche clientelari ovviamente spariranno , non cambierà , anzi migliorerà il rapporto dei cittadini con l’ente locale che sarà rappresentato da un nuovo ente che si chiamerà “ municipio “ e che sarà istituito in tutte le sedi dei vecchi comuni e se necessario anche in altre località isolane dove sarà richiesto , come stabilirà il nuovo statuto del nuovo Comune dell’Isola d’’Elba , che prevederà anche le modalità di nomina dei rappresentanti locali e le competenze del nuovo ente che quelli del Comitato non possono definire , non essendo “ eletti “ ma solo designati dalle categorie economiche elbane . Ma l’innovazione più importante e decisiva per la scelta del Comune unico non è il risparmio sulla spesa pubblica che pur è apprezzabile o lo spreco di risorse umane per la gestione degli otto comuni o i contributi statali e regionali che le leggi riservano alla fusione di comuni , ma la istituzione di un unico centro decisionale che possa finalmente avviare a soluzione tutti i problemi comprensoriali che fino ad oggi né l’EVE degli anni ‘60/’70 , né la Comunità Montana degli anni successivi , né tanto meno la ormai disciolta Unione dei Comuni degli anni recenti hanno risolto . Ci si riferisce soprattutto alla politica unitaria del turismo per l’isola d’Elba nella competizione europea e mondiale , ora specialmente che sono finite le turbolenze nelle vicine località turistiche africane e asiatiche e che la pratica dei voli “ low cost” mettono in seria difficoltà le mete elbane sia per i tempi di percorrenza che per i costi sia di trasporto che di permanenza . Da quest’anno non c’è più nemmeno il seppur debole sostegno dell’APT e il pur apprezzabile tentativo della Provincia di costituire un coordinamento fra i comuni elbani per una gestione associata del turismo , trova difficoltà sia per i finanziamenti che per le visioni diverse degli otto sindaci degli otto comuni, divisi quasi su tutto , dalla tassa di soggiorno alla tassa di sbarco . E allora il Comune Unico come soluzione a tutti i problemi dell’Elba ? Certo no : il comitato non ha mai sostenuto la taumaturgia del comune unico , ha sempre detto che un comune unico all’Elba avrebbe portato grossi benefici e miglioramenti rilevanti per l’economia insulare , per il welfare , per l’occupazione giovanile e per attrarre investimenti sia privati che pubblici , regionali , nazionali e finalmente anche dall’Unione Europea che un comune di trentamila abitanti con un’unica regia potrebbe attrarre . Sarebbe notevole infatti anche lo snellimento e la semplificazione per le pratiche che i cittadini e le imprese troverebbero avendo di fronte un unico interlocutore che nel frattempo sarebbe diventato il terzo comune della Provincia di Livorno , dopo il capoluogo , con un prodotto interno lordo di ragguardevole rilevanza che farebbe accrescere il peso anche politico dell’Isola d’Elba nel contesto regionale e nazionale . Alcuni sindaci accusano il Comitato di non avere un progetto per il dopo anzi costituiscono la Lega dei sindaci del no per opporsi al sempre ormai più vicino referendum con un’operazione di scarsa sensibilità democratica in quanto il referendum sembra a tutti la più alta espressione di democrazia partecipata . E allora il Comitato lancia proprio in questa occasione un appello anche ai sindaci del no : aiutatelo a completare la raccolta delle firme e poi tutti insieme appassionatamente col referendum a dibattere sui vantaggi e svantaggi del mitico Comune Unico dell’Isola d’Elba e poi lasciare il responso al popolo sovrano.


Mappa Comune unico

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