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Emergenza ungulati: agricoltori potranno abbattere cinghiali se distruggono raccolti

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 11 gennaio 2012

Gli agricoltori toscani, qualora le piantagioni ed i raccolti siano messi a rischio da un’eccessiva presenza di ungulati, potranno abbattere quest’ultimi, sempre che le autorità preposte, che prima devono essere chiamate ad intervenire, non vi avranno messo rimedio entro 48 ore dalla richiesta avanzata alla Provincia di appartenenza. Non tutti gli agricoltori, tuttavia, potranno abbattere i cinghiali e gli altri ungulati dannosi, ma solo coloro che risulteranno iscritti in un apposito elenco che ogni Amministrazione provinciale dovrà tenere. Questa è l’integrazione apportata oggi in commissione Agricoltura al Praf 2012-15, il piano agricolo forestale. L’integrazione origina delle osservazioni recepite dalla commissione presieduta da Loris Rossetti, Pd, a seguito delle consultazioni svolte con le organizzazioni di agricoltori e con i soggetti interessati alle politiche agricolo-forestali. A chiedere che gli agricoltori possano intervenire contro gli ungulati e in particolare possano abbattere i cinghiali che, in sovrannumero, risultano dannosi per raccolti ed aree coltivate è stata la Coldiretti. Ma la richiesta di questa associazione, come spiegato dal presidente Rossetti, è stata accolta solo parzialmente. La Coldiretti, infatti, chiedeva che gli agricoltori potessero intervenire, tutti senza distinzione alcuna, entro 24 ore dalla richiesta d’intervento fatta alla Provincia di appartenenza. Invece la commissione ha optato per la possibilità che solo degli agricoltori abilitati, e non tutti, possano abbattere i cinghiali se questi stanno effettivamente distruggendo un’area coltivata, sempre comunque non prima di due giorni dalla richiesta di intervento formulata verso la Provincia e sempre che questa, nel frattempo, non abbia inviato personale addetto per l’abbattimento dei cinghiali. La norma, adesso, sarà inserita nel Praf con un emendamento. Rossetti, che ha proposto l’idea dell’emendamento, ha anche specificato che, per integrare il piano, non dovrà essere modificato il regolamento venatorio in vigore in Toscana.


cinghiale

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