Con grande soddisfazione il WWF arcipelago toscano registra la volontà finalmente convergente da più parti, Comuni, Comunità montana e Viceprefettura, di localizzare in altro luogo, Literno piuttosto che nella Valle di San Martino, la costruzione del nuovo canile comprensoriale. Particolare soddisfazione la sezione locale del WWF ha motivo di trovarla nel fatto che, sostanzialmente, vengono accolte in questo modo quasi tutte le istanze che nel febbraio 2002 e quando si trattò la cosa al tavolo governativo presso la Presidenza del Consiglio, il WWF aveva espresso direttamente e sulla stampa: "non è oggettivamente pensabile di collocare una struttura del genere in un ambito paesaggistico e naturale di valore quale quello di San Martino, entro i confini del parco" aveva detto allora il WWF". Soprattutto viene riconosciuto oggi che l'Elba non mancava certo di luoghi alternativi: avevamo detto cave dismesse, volendo rimanere nel comune di Portoferraio, ma anche il sito di Literno -comune di Campo, nelle immediate vicinanze di Procchio, è sufficientemente baricentrico e potrà consentire la soluzione del problema -questo vivamente lo auspichiamo- sempre evitando che la progettazione dell'intervento porti al sacrificio della copertura arborea della zona. A Literno infatti non siamo dentro il Parco nazionale, né quella vegetazione è paragonabile con la ormai annosa foresta demaniale di San Martino, ma sarebbe davvero un peccato che la tutela ed il rispetto, più che dovuto, nei confronti degli animali, dovesse sfociare in un inutile sacrificio di quello che è rimasto di bello nella valle di Literno, che ospita la smisurata discarica comprensoriale in via di trasformazione, ma è ancora circondata da una pregevole e consistente macchia mediterranea, noi abbiamo detto il cuore verde dell'isola, discarica a parte, che comunque vorremmo un giorno vedere rimboschita come era prima. Al fine di evitare questo pericolo siamo sicuri che il nuovo progettista, il dirigente dell'Ufficio Piano della Comunità montana, dispone di tutte le competenze professionali e della sensibilità necessaria. A distanza di tanti mesi la nostra soddisfazione non vuole nemmeno essere un intervento polemico nei confronti di chi è stato più vicino alla questione del canile, volontari cui va il merito che si deve in ogni attività di pubblico interesse senza esserne retribuiti. Per contro non è stato il canile l'unica emergenza che l'Elba ha vissuto in questi mesi. Come pure appare evidente che in generale la radicalizzazione e gli spunti più prettamente politici spesso non fanno che ritardare la soluzione dei problemi. In questo senso, ripartendo da Literno, è venuto forse il momento di un maggiore spirito costruttivo e di una visione arricchita, più organica, dei problemi ambientali.