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Controcopertina: Da una comunicazione del Prof. Tanelli ad un congresso scientifico

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 29 novembre 2011

“Il Risorgimento e la Geologia italiana”,Firenze, Palazzo Vecchio,25 Novembre 2011 Estratto dalla relazione di Giuseppe Tanelli: Dal R.Corpo delle Miniere alle Georisorse del futuro. Il 22 dicembre del 2005 l’ Assemblea generale delle Nazioni Unite proclamò il 2008 “ Anno Internazionale del Pianeta Terra”. Lo scopo era quello di divulgare le informazioni inerenti la capacità finita della Geosfera di fornire risorse e assorbire rifiuti, diffondere le regole che governano la sua evoluzione. Dal riscaldamento globale, ai fenomeni locali di inquinamento delle matrici ambientali, alle tante, così dette, “ imprevedibili catastrofi naturali”. Le vere georisorse del futuro, quelle delle quali a scala globale e locale, dobbiamo preoccuparci, sono diventate quelle vitali: aria, acqua e suolo di qualità , energie pulite e rinnovabili, cultura ecologica. Il Presidente Giorgio Napolitano nell’inaugurare l’ Anno Internazionale disse: “ Occorre un grande risveglio delle coscienze. L’informazione e l’ educazione ambientale sono fondamentali per incidere, sia sui comportamenti individuali che su quelli collettivi”. Le aree minerarie dismesse, per quel mixing di aspetti naturali, storici, economici e sociali che racchiudono, vengono ad essere dei veri “giacimenti culturali” - strumenti di educazione ecologica , laboratori di bonifica ambientale e restauro paesaggistico-, in grado di contribuire, sia alla “ economia verde” dei territori attraverso l’ecoturismo, sia a diffondere le conoscenze sui limiti , le fragilità e le regole del Pianeta Terra. Parchi ed Ecomusei geominerari costituiscono una rete che, dai primi anni del Duemila , attraverso l’ Unesco e i programmi europei , avvolge il Mondo (Global Network of Geoparck) e l’ Europa (European Geoparks Network). Nel nostro Paese sono presenti varie iniziative che valorizzano, a diversa scala istituzionale, le emergenze naturalistiche e storiche di antichi e famosi distretti minerari, nonché quelle di singoli centri estrattivi . Dal Parco minerario e mineralogico dell’ Isola d’Elba, inserito nel Parco Nazionale dell’ Arcipelago Toscano, al Monte Amiata e alle Colline Metallifere; alla Val di Cornia e alle Alpi Apuane; al Parco geominerario della Sardegna, all’Ecomuseo delle solfare siciliane e a quello delle Serre della Calabria,fino alle miniere aurifere del Monte Rosa e alle antiche cave di pietra serena di Fiesole. L’elenco è lungo e il Censimento dei Geositi e dei Geoparchi organizzato da Ispra e Federcultura e le attività della Associazione Nazionale di Geologia e Turismo, sono delle iniziative preziose affinchè, la cultura della geo-ecologia e la difesa della geo-diversità possa incidere in modo sostanziale nei comportamenti e nei bisogni della società civile , così da penetrare nelle politiche e nelle economie locali e globali.. Il programma di questa Giornata di studi su: Il Risorgimento e la Geologia Italiana, prevede nel pomeriggio una visita alla “Collezione elbana” conservata nella sezione di Mineralogia del Museo di Storia Naturale dell’ Università di Firenze . La collezione, nota come “I 5000 Elbani“, è una delle più famose collezioni storiche di minerali del Mondo. Iniziata con l’acquisizione nel 1877 della Collezione di Raffaello Foresi, dopo la prematura scomparsa del noto studioso elbano in procinto di essere smenbrata e venduta all’estero, si è quindi arricchita dei campioni di Giorgio Roster e di altre collezioni minori. Nell’ operazione ebbe, fra gli altri, un ruolo decisivo Quintino Sella, il quale conosceva bene il patrimonio mineralogico elbano, in quanto oltre ad essere un influente uomo politico era professore di mineralogia nell’ Università di Torino. Sella inoltre, nell’estate del 1860, come ingegnere del R. Corpo delle Miniere Sarde, aveva valutato le consistenze delle miniere a ferro di Rio e Calamita. Il 7 Novembre scorso, l’Elba, come pochi giorni prima: le Cinque Terre, la Lunigiana, Genova, e tre giorni fa Messina, sono state colpite dalle ennesime“ imprevedibili catastrofi naturali”. Le pagine dei media si sono riempite : di grande e condiviso dolore, splendidi esempi di eroismo e solidarietà, miseri casi di sciacallaggio e speculazione, nobili e pressanti inviti alla prevenzione, buoni propositi di attuarli,… sapendo bene che c’è poco di imprevedibile quando si mortifica l’agricoltura, si tombano i corsi d’acqua e si cementifica il territorio. Nel Museo di Mineralogia di Firenze, in quelli di Napoli e di Pisa, di Tokyo e di New York , nei Musei di Rio e S. Piero all’ Elba, emergono con la magia delle loro forme perfette nei tenui colori dell’ iride, i cristalli di tormalina nati nelle geodi delle pegmatiti elbane. Questi fragili prodotti della natura, possono ricordare la bellezza e il rispetto dovuto a quella che tante civiltà antiche hanno chiamato, e alcune civiltà moderne, chiamano ancora: la Madre Terra.


alluvione campo 2011 gentini cascata cavoli

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