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La nuova gestione dei porti di Cavo e Rio Marina, risponde la Giunta

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : sabato, 08 dicembre 2007

A proposito della “Marina di Rio e Cavo”, come ho già fatto in Consiglio comunale, vorrei provare a tranquillizzare i colleghi del gruppo “Il Lavoro è Progresso”. La minoranza, infatti, ha inteso drammatizzare il passaggio da associazione a società, mentre non è altro che la tappa di un percorso di sviluppo intrapreso di comune accordo diversi anni fa. Un passaggio noto, già inserito dalla Giunta nel Piano esecutivo di gestione, e che non configura nessun cambio di strategia. Si tratta solo di una soluzione tecnica per adeguare gli strumenti a disposizione agli obiettivi prefissati. La natura associativa della Marina, questo è il punto, non consentiva di accedere ai finanziamenti necessari; e dalla stessa associazione (quindi dai circoli che ne fanno parte, senza eccezione alcuna), è pervenuto lo stimolo in questo senso. Alla battuta sul “socialismo reale” potrei rispondere che non si deve aver paura di usare la parola pubblico, quando serve. La realtà è che i porti di Rio Marina e Cavo sono talmente intersecati con il tessuto urbano da far intravedere proprio una sorta di servizio pubblico nella loro gestione. E questa Amministrazione, coerentemente con la filosofia del suo programma (“Comune protagonista”), fin dall’inizio ha voluto controllare questo servizio per assicurarne efficienza e trasparenza. Tant’è che ha deciso di subentrare al gestore precedente - che era appunto un imprenditore privato non locale - e lo ha fatto chiedendo la collaborazione delle locali associazioni sportive e nautiche: tutti e cinque i circoli hanno aderito alla Marina, e in questi primi anni, fra difficoltà fisiologiche e nel confronto di idee ed esperienze, si è proceduto con un lavoro che non è stato affatto un fallimento. La soluzione dell’associazione “La Marina di Rio e Cavo” ha consentito una gestione efficace, un aumento dei posti barca a disposizione e della loro sicurezza (grazie alla collaborazione con l’Autorità Portuale), ma anche la crescita di un’imprenditoria locale di settore e l’elaborazione di progetti per di riordino degli specchi acquei. Per Rio Marina si prevede un investimento di 250mila euro. Per Cavo il progetto è ancora più ambizioso, e richiederà ulteriori sviluppi gestionali. Per portarli avanti evitando altri interventi predatori, in questa fase abbiamo convenuto di procedere in questo modo, forti dei contratti in essere – che saranno rispettati - e delle collaborazioni, con massime garanzie fornite a tutti (senza “cominciare” da nessuno). Come detto a proposito della sicurezza dei posti barca, il rapporto con l’Autorità Portuale di Piombino è basato sulla costante fattiva collaborazione, nel rispetto dei rispettivi ruoli e nell’ottica di un sempre migliore servizio per concittadini e ospiti. Quanto alla proposta di “aprire a Rio Elba”, voglio considerarla una spinta a ragionare di risorse e scelte da condividere, cosa che non può essere un atto unilaterale di liberalità e che mi trova fin d’ora disponibile.


porto rio marina panorama dall'alto

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