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Ed all'ambiente, ministero "sensibile" per l'Elba va il super-burocrate Clini

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 17 novembre 2011

Corrado Clini, il nuovo ministro dell’ambiente del governo Monti è un nuclearista convinto, non ci pare di certo la migliore scelta possibile per l’ormai ”povero” ministero dell’ambiente. Vero è che completamente depotenziato e ridotto all’osso dai continui tagli, il ministero non conta praticamente niente in questa fase ma, pur confidando in un colpo di reni del governo tecnico Monti sulla sostenibilità, abbiamo forti dubbi che Clini possa essere “il braccio armato” di una possibile risurrezione. Clini ha di fronte a se tante questioni che il ministero dovrebbe e con urgenza affrontare e certamente le conosce tutte a memoria, visti gli anni trascorsi al ministero: dal dissesto idrogeologico; alle bonifiche, ai Parchi passando dal piano energetico nazionale assente in questo Paese da anni, una gran parte non dell’ambiente, ma dello sviluppo economico del Paese dovrebbe passare dal suo ufficio. Sarà all’altezza? Bisogna vedere che cosa gli sarà chiesto. Se ad esempio il suo compito sarà quello del burocrate, allora non abbiamo dubbi sul fatto che non deluderà le attese. Il suo profilo sembra quello di un uomo aduso a navigare nelle tempeste delle acque limacciose del ministero dell’ambiente, ma senza mai farsi coinvolgere nelle beghe locali, tanto per dirne una, pensiamo che il “mercato delle vacche” della presidenza del parco nazionale dell’Arcipelago Toscano non troverà una sponda in Clini che, preferendo sempre un profilo internazionale, richiamerà probabilmente l’Italia a mantenere i suoi impegni e le Convenzioni su ambiente, energia, biodiversità, aree protette troppo spesso disattesi.


Corrado Clini

Corrado Clini