Rispondere a chi non dice la verità, sopra a tutto quando lo si fa con ferma volontà di disinformare i lettori, (diceva Hitler… ripeti una menzogna tre volte e diventerà una verità) comporta una scelta di fondo, o si aggredisce chi dice il falso lasciandolo “nudo” di fronte alle platee che osservano, o si spiega dettagliatamente come realmente sono i fatti, io preferisco ancora la seconda opzione, anche se prima devo fare un po’ di chiarezza. Marini rappresenta in questa fase di confronto il peggior esempio di vecchia e nuova politica, usando la menzogna in maniera incontrollata (e suggerita) danneggiando anche colleghi del suo stesso partito, che diversamente preferiscono un confronto serio. Capisco l’esigenza di cercare consensi da parte di un partito, e del suo dirigente provinciale, che attualmente vanta sul territorio elbano il 5% dei votanti, ma credo che mentire andando contro un Comitato che si è impegnato a proporre tramite un referendum popolare dedicato ai soli elbani un’alternativa di governo del territorio (invece di prodigare nel merito una legittima posizione contraria), sia di fatto un boomerang. Per quanto riguarda la nomina di Orsini, lascio a lui la replica se vorrà farla, ma in merito la mia elezione alla presidenza provinciale della CNA, voglio spiegare a Marini, (anche se dovrebbe saperlo) quanto diverso sia il metodo di valutazione dei dirigenti di un’Associazione di categoria rispetto a quello di un partito. Dentro la CNA (ma anche nelle altre Associazioni) non esiste l’auto candidatura o il desiderio di carriera nella rappresentanza, non esiste la sistemazione del “trombato” di turno, e non si può mentire sperando che fare chiasso ci metta in luce con l’elettorato. Nella CNA si valuta il lavoro svolto dai dirigenti, e si chiede loro la disponibilità di impegnarsi ulteriormente per l’Associazione, sapendo che dovranno sacrificare le loro aziende e le loro vite private, senza compensi che vanno al di la dei rimborsi spesa. Io sono gratificato di ciò che mi è stato chiesto e mi sono impegnato in un percorso che considero impegnativo, e del quale dovrò rendere conto agli Associati e alla Dirigenza. In attesa degli incontri con la cittadinanza e di ulteriori comunicazioni stampa da parte del Comitato, per spiegare dettagliatamente i vari punti, in sintesi ricordo a Marini: Il comitato per il comune unico dell’Elba nasce al tavolo di concertazione delle Associazioni di categoria, assolutamente al di fuori della politica. Le Associazioni di categoria hanno deciso per la strada più difficile e democratica, il referendum popolare. Le Associazioni di categoria sono rappresentate nel direttivo del Comitato dai rispettivi Presidenti. La proposta di legge è stata scritta dal direttivo del Comitato, e presentata alla Regione Toscana per la sua ammissibilità. L’unico attentato alla democrazia, è il cercare di togliere ai cittadini lo strumento principe di rappresentanza, il REFERENDUM.
elba da satellite nuova