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Presidenza Nazionale di Legambiente al Governo: NO alla strada marinese della Cala Gli ambientalisti contesteranno l'infrazione delle direttive UE se si darà il via ai lavori Totalmente inconsistenti le "ragioni" della richiesta di Ciumei e sodali

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 13 settembre 2011

Una lunga nota è stata inviata da Vittorio Cogliati Dezza, Presidente Nazionale di Legambiente, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al Presidente Regione Toscana, al Presidente Ente Parco Nazionale Arcipelago Toscano, al Assessore Ambiente Regione Toscana ed al Commissario europeo all’ambiente. La lettera è concernente il pronunciamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri sulla richiesta, del Comune di Marciana Marina (LI) e di privati, di costruire una nuova strada all’interno del territorio del Parco Nazionale Arcipelago Toscano nell’area di Monte Capanne-Promontorio dell’Enfola riconosciuta, contemporaneamente, come International Bird Areas (IBA), Zona di protezione speciale (ZPS) Sito di importanza comunitaria (SIC) e Sito di interesse regionale (SIR). Ne riproduciamo qui di seguito il testo: Apprendiamo dalla stampa locale elbana che il Comune di Marciana Marina (LI) si è appellato al Presidente del Consiglio dei Ministri per proseguire la procedura iniziata in sede di Conferenza dei Servizi relativa all’ “adeguamento” del sentiero de “La Cala”. Il pronunciamento in questione, che si svolgerà il prossimo 15 settembre, in realtà sottintende la costruzione di una nuova strada all’interno di un Parco Nazionale, in località Monte Capanne-Promontorio dell’Enfola ricadente all’interno di area IBA/ZPS/SICSIR, e sottoposta a vincoli derivanti dalle direttiva Uccelli 79/409 e Habitat 42/93 (codice sito Natura 2000 IT5160012), riconosciuta Sito di importanza regionale in forza della Legge Regionale 56/2000, gravata quindi di protezioni e vincoli comunitari che si assommano a quelli paesaggistici in base ai quali la Regione Toscana e il Parco Nazionale hanno espresso più volte parere negativo rispetto alle proposte avanzate dal Comune di Marciana Marina alle quali si aggiunge l’evidente dissesto geologico in atto nell’area interessata dall’apertura di una nuova strada. Ecco come vengono descritti i lavori in una nota del Comune di Marciana Marina pubblicata sulla stampa locale:”Al posto dell’attuale sentiero dovrebbe essere realizzata una strada lunga circa 700 metri e larga 3. Il tracciato corrisponde in gran parte a quello esistente ma devia in alcuni punti per ovviare a problemi di pendenza. Sono previsti anche alcuni interventi di sbancamento e riempimento oltre che opere di contenimento del versante” La richiesta del comune di Marciana Marina, oltre che violare i suddetti vincoli e Direttive dell’Unione Europee e il Piano del Parco (che pure è stato approvato dallo stesso Consiglio Comunale di Marciana Marina) appare basata su presupposti inconsistenti che ne nascondo in realtà altri reali e più preoccupanti. Brevemente illustriamo i motivi della nostra contrarietà all’intervento richiesto: 1) Motivazioni inconsistenti per un progetto di privati diventato “pubblico” I motivi di sicurezza presentati dal Comune sulla stampa, e che paiono alla base dell’appello alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, non sembrano avere nessuna consistenza essendo La Cala abitata solo l’estate, dopo il trasferimento degli unici due anziani abitanti fissi nel centro abitato di Marciana Marina. Gli abitanti fissi della località la Ripa, le cui abitazioni insistono sul sentiero privato che si vorrebbe trasformare in strada, sono dichiaratamente contro il progetto del Comune, posizione espletata con lettere al comune, diniego di accesso ai terreni di tecnici privati presentatisi a nome dell’Amministrazione Comunale ed esposti presentati alla stazione dei Carabinieri di Marciana Marina. Infatti, l’altra cosa strana della vicenda è che per favorire alcuni privati si vorrebbe passare sul terreno di altri privati, come si evince anche dalla lettera (PROT. N°8957) inviata Il 14 settembre 2010 dal Comune di Marciana Marina ai proprietari del sentiero e dei terreni nella quale il Comune di Marciana Marina, attraverso il responsabile del procedimento Geom. Navarra Rosario, inviava ai proprietari del sentiero in questione una lettera nella quale li informava che per l’anno 2011 era previsto “L’avvio dei lavori di adeguamento del sentiero esistente per collegare la località la Cala, da realizzare secondo il progetto in corso di definizione, redatto dall’U.T.C. con la collaborazione di tecnici incaricati da privati che, a breve verrà rivisitato dagli organi di competenza per la definitiva approvazione. Al riguardo si evidenzia che la planimetria di progetto, che si allega, presenta il tracciolino del sentiero in più punti ricadenti in modeste porzioni di terreno di proprietà privata”, il Comune di Marciana Marina informava poi i proprietari del terreno e del sentiero che “A partire dal giorno 27 settembre p.v. i Geologi incaricati dai privati effettueranno altri sondaggi lungo il tracciato previsto in progetto”. La natura privata del sentiero è confermata dallo stesso Geometra Navarra che scrive: “Si chiede altresì di confermare se le chiavi di accesso ai due cancelli delimitante la proprietà privata dei Sigg. Mazzei e Anselmi, già in dotazione all’Ente, a seguito della richiesta in atti al Prot. N. 11509 del 23.12.2003, siano fruibili attualmente, altrimenti se ne chiede nuova copia”. Anche le altre motivazioni poste dal Comune di Marciana Marina: anti-incendio e sicurezza delle persone appaiono quantomeno speciose: l’area della Cala è ritenuta a bassissimo rischio incendi boschivi (a memoria d’uomo non si ricorda un incendio nell’area, in un’isola, l’Elba al contrario spesso in passato percorsa da grossi incendi); negli ultimi 30 anni nella frazione de La Cala si sono verificati un paio di incidenti: un signore si è rotto una gamba e un turista olandese ubriaco è caduto all’interno di una proprietà della villa sugli scogli e comunque raggiungibile solo via mare, ambedue gli incidenti sono stati risolti senza grossi problemi. Inoltre, proprio nell’estate 2011 la Regione Toscana ha stipulato un accordo con le Capitanerie di Porto-Guardia Costiera per il soccorso sanitario di emergenza nelle piccole isole e nelle zone costiere come quelle de La Cala. Quindi l’assistenza di emergenza è garantita e possibile. 2) L’accesso alla Località La Cala non è precluso. Sentenza del Tribunale di Livorno 30/09/1999 ed esistenza del sentiero comunale n.10 Marciana Marina- Cala Nessuno, come invece vorrebbero far credere l’Amministrazione Comunale, preclude l’accesso alle abitazioni estive e alle seconde case de La Cala, essendo la zona servita dai due sentieri comunali che costituiscono gli storici accessi e collegamenti de La Cala con il resto dell’Isola: uno sul territorio del Comune di Marciana Marina e l’altro su quello di Marciana (essendo La Cala ai confini tra i due Comuni ed in parte ricadente nel Comune di Marciana), infatti i clienti dell’unica pensione elbana raggiungibile a piedi continuano a soggiornarvi e non vogliono nuove strade perché la località perderebbe il suo fascino e la sua esclusività. Che il sentiero privato costiero, stretto, dissestato e in fortissima pendenza all’interno di un’area in evidente dissesto idrogeologico e con frane in atto sui versanti, non sia affatto l’unica via d’accesso a La Cala, lo si evince con estrema chiarezza anche dalla sentenza del Tribunale di Livorno – Sezione distaccata di Portoferraio del 30 settembre 1999, in decisione dell’udienza del 22 settembre 1999, promossa da Anselmi Ernesto, che, oltre ad evidenziare che il sentiero “della lunghezza di circa 300–400 m. e della larghezza di 50-60 cm”. era stato realizzato da uno dei proprietari dei terreni negli anni ’69– ’70, “per congiungere la sua proprietà con la strada comunale”, e che non è gravato da nessuna servitù di passaggio, afferma che “Dall’ispezione giudiziale dei luoghi e dalle testimonianze assunte (vedi, in particolare la deposizione di Innocenti Angiolo) è infatti emerso che i fondi di proprietà dei convenuti, posti in località La Cala, non sono interclusi, in quanto raggiungibili anche a mezzo di un sentiero pubblico, Il fatto che tale stradello necessitasse di lavoro di manutenzione e di ripristino, oltre a non essere di per sé sufficiente a ritenere applicabile alla fattispecie l’art. 1051 c.c. risulta comunque superato dal fatto che dalla documentazione prodotta dalla parte attrice emerge che nel maggio del 1996 tali lavori sono stati eseguiti da parte del Comune” Per questo il Tribunale di Livorno, nella persona del Giudice Maria Filomena De Cecco, “Definitivamente decidendo, ogni altra domanda ed eccezione respinta, DICHIARA che i terreni di proprietà di Anselmi Ernesto, distinti al Catasto del Comune di Marciana Marina al foglio 1 , partt. 384 e 385, non risultano gravati da diritto di servitù di passaggio a favore dei fondi di proprietà dei convenuti e CONDANNA Dorizzi Alberto, Festa Anna, Maselli Edoardo, Battista Maria Pia, Barbini Luisa e Ricci Umberto a rifondere all’attore le spese effettivamente sostenute” E’ da notare che tra coloro che hanno viste respinte le loro pretese e condannati al risarcimento delle spese ci sono molti dei proprietari a valle del sentiero che hanno presentato il progetto della nuova strada ed inviato i loro tecnici privati sui terreni di altri e che a questi si sono aggiunti altri Signori che hanno acquistato e ripristinato una villa nonostante sapessero le condizioni “storiche” di accesso all’area de La Cala, così come le conosceva l’acquirente della pensione “Andreina” al momento del suo recente acquisto. E’ inoltre davvero incredibile la posizione del Comune di Marciana Marina che, pur a conoscenza della suddetta sentenza del Tribunale di Livorno, pur avendo effettuato lavori di ripristino e manutenzione del sentiero comunale Marciana Marina-La Cala (che era addirittura il principale collegamento tra il capoluogo e la frazione prima della costruzione della strada costiera asfaltata), contrassegnato con il numero 10 nelle cartografie del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, numerazione desunta da quella assegnatagli dalle precedenti cartografie della Comunità Montana dell’Elba e Capraia, cerchi di far credere che senza la nuova strada realizzata su richiesta di privati su terreni e sentiero appartenenti ad altri privati che non ha mai svolto una funzione di accesso pubblico, l’accesso alla località La Cala sarebbe precluso e che lo stesso Comune, ignorando una sentenza di un Tribunale, si schieri dalla parte di un gruppo di non residenti (lo stesso condannato nel 1999) contro i cittadini residenti che hanno visto riconosciute le loro ragioni. Forse il Comune di Marciana Marina farebbe bene a migliorare e garantire l’accesso al sentiero comunale n.10 anche dagli accessi pubblici e privati esistenti lungo la strada asfaltata Marciana Marina – La Cala e ad attuare una sua puntuale manutenzione, invece di far finta che il sentiero comunale non esista e a delegare interamente al Parco Nazionale la pulizia della rete sentieristica comunale nell’area. E’ da notare che il sentiero comunale n.10 nel tratto Caletta – 4 Strade è stato ripristinato interamente dal Parco Nazionale che ha così restaurato per intero la vecchia strada comunale Marciana Marina-La Cala che l’Amministrazione Comunale aveva lasciato inghiottire dalla vegetazione. E’ da notare che il sentiero comunale n.10, raggiunta la località La Cala, prosegue nell’altro Comune di Marciana per raggiungere la località Maciarello, rappresentando così un altro punto di accesso, tanto che il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ha negli anni passati assentito alla sistemazione ed adeguamento del piano di calpestio ed alla realizzazione di una piccola “funivia” per il trasporto di materiale, per permettere la realizzazione su un rudere pre-esistente di una villa in località La Cala, sul lato del Comune di Marciana. Anche questo tratto di sentiero ricadente nel Comune di Marciana potrebbe essere attrezzato con una monorotaia per favorire un migliore accesso a La Cala. Infatti, la soluzione proposta dal Parco per agevolare l’accesso, una cremagliera a monorotaia sul tipo di quelle esistenti in aree simili in altri Parchi costieri (come le 5 Terre) e in altre località della stessa isola d’Elba garantirebbe sia l’accesso a merci ed eventuali persone con disabilità che i supposti motivi di sicurezza. L’alternativa ad una strada impattante paesaggisticamente e su flora e fauna protette quindi esiste, è praticabile e già praticata in altre aree protette ed e compatibile con i vincoli del Parco, europei e paesaggistici. 3) Violazione di leggi, vincoli nazionali e direttive comunitarie, del DPR istitutivo e Piano del Parco Nazionale Arcipelago Toscano Questa Associazione è infatti molto preoccupata per le possibili conseguenze che l’eventuale accoglimento delle richieste del Comune di Marciana Marina di violare vincoli e strumenti sovraordinati di gestione del territorio: il Piano del Parco (e quindi gli stessi strumenti urbanistici del Comune di cui il Piano fa integralmente parte dopo la sua approvazione da parte del Consiglio Comunale); il Decreto del Presidente della Repubblica che istituisce il Parco Nazionale Arcipelago Toscano; IBA/ZPS/SIC/SIR di Monte Capanne-Promontorio dell’Enfola; le Direttive europee Habitat e Uccelli e la Legge Regionale 56/2000. Infatti, seguendo il ragionamento del comune, si aprirebbe la strada alla costruzione di accessi carrabili in molte zone dell’Elba e dell’Arcipelago Toscano e, per estensione, nelle aree protette di tutta Italia: se questi singolari ed artificiosi criteri di “sicurezza” e anti-incendio dovessero essere applicati, per assurdo bisognerebbe fare strade carrabili larghe 3 metri per raggiungere i rifugi di montagna nei Parchi Nazionali, strade per arrivare a tutte le spiagge elbane (decine e decine) servite oggi solo da sentieri pedonali e porticcioli in tutte gli isolotti. La prima conseguenza nefasta, nel caso di un improvvido accoglimento delle richieste di violazioni di norme e vincoli avanzate dal Comune di Marciana Marina, potrebbe essere il via libera alla realizzazione, a poche centinaia di metri in linea d’aria e nelle stessa condizioni ambientali e di vincoli (Zona B del Parco Nazionale, IBA/ZPS/SIC/SIR di Monte Capanne-Promontorio dell’Enfola) del progetto di una strada ad “Y” sul promontorio de La Ripa Barata, con piazzole di sosta e manovra, per la quale si richiede erroneamente il ripristino di viabilità esistente di fatto distruggendo quella esistente (infatti poi si parla di “nuovo progetto stradale”), per raggiungere due manufatti presenti sul promontorio: un vecchio deposito dell’acqua privo di qualsiasi accesso e le macerie di una minuscola stalla di pochi metri quadrati. Più volte negli anni passati, ben prima dell’istituzione del Parco Nazionale e del riconoscimento dell’area come IBA/ZPS/SIC/SIR di Monte Capanne-Promontorio dell’Enfola, quest’area di enorme valore paesaggistico ed ambientale è stata oggetto di appetiti speculativi sventati grazie all’opposizione delle Amministrazioni comunali democristiane. E’ per questi motivi, e per l’inconsistenza e la pericolosità delle ipotesi e dei progetti del Comune, volti a favorire dei privati non residenti a scapito di cittadini residenti, che l’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e la Regione Toscana hanno espresso giustamente parere negativo, riconfermando quanto detto dalla stessa Regione e da altri organi delegati alla gestione del territorio più volte prima dell’istituzione dello stesso Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e del riconoscimento della IBA/ZPS/SIC/SIR di Monte Capanne-Promontorio dell’Enfola. Sarebbe davvero strano se la Presidenza del Consiglio dei Ministri, accogliendo le richieste del Comune di Marciana Marina, che in realtà paiono volte a valorizzare investimenti immobiliari privati, sconfessasse gli stessi vincoli ambientali nazionali approvati e direttive comunitarie riconosciute dallo stesso Governo della Repubblica, dal Presidente della Repubblica, dalla Regione Toscana e dagli stessi Enti Locali ed addirittura preesistenti allo stesso Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Ci si verrebbe così a trovare nella singolare situazione che le protezioni che sono state fatte rispettare prima dell’istituzione del Parco Nazionale nel 1996 improvvisamente e per iniziativa di un’Amministrazione Comunale (che pure le ha accolte nei propri strumenti urbanistici), non avrebbero più valore 15 anni dopo! 4 L’Amministrazione Comunale ha volutamente ignorato vincoli e atti degli Enti sovraordinati Nonostante l’Amministrazione Comunale fosse a conoscenza di tutto questo, è andata pervicacemente avanti nel tentativo di imporre le sue tesi con un atteggiamento degno di miglior causa e questo nonostante che la questione della violazione di leggi, direttive comunitarie, norme, piani e vincoli ci risulta sia stata portata più volte all’attenzione del Consiglio Comunale di Marciana Marina dal gruppo consiliare di minoranza. In data 8.08.2006 (Prot. AOOGTR 225533/124.12.04) il Dirigente del Settore tutela e valorizzazione delle risorse ambientali della Regione Toscana, Dott. Edoardo Fornaciari, rispondendo alla richiesta di contributo istruttorio all’allora responsabile del Servizio Lavori Pubblici, Programmazione, Urbanistica, Edilizia e Manutenzione del Comune di Marciana Marina, Ing. Alessandro Schezzini, scriveva: “In questo ambito, considerando l’alto valore naturalistico e paesaggistico dell’area interessata dall’intervento nonché le caratteristiche del sentiero della lunghezza di ben 800 metri così come oggi si presenta, con evidenti valori storici e che ben si inserisce nel contesto ambientale circostante, gli interventi proposti appaiono di indubbio impatto significativo sulle specie e gli habitat di interesse conservazionistico presenti nell’area oltreché poco compatibili con la finalità della realizzazione di un percorso naturalistico. Infatti i lavori consistenti in taglio di vegetazione, allargamento a 3 metri per tutta la lunghezza del sentiero con mezzi meccanici, realizzazione di piazzole di scambio, sbancamenti, movimenti di terra e profilatura di scarpate, apertura di un nuovo tracciato in una parte del sentiero e quant’altro indicato nella relazione, risultano decisamente impattanti sulle specie e gli habitat dell’area sia durante lo svolgimento delle opere sia dopo la loro realizzazione, in quanto capaci di modificare in modo sostanziale le attuali caratteristiche del sentiero e le sue forme di utilizzo. I lavori previsti, infatti, da un lato non risultano necessari alla realizzazione di un percorso naturalistico, per il quale sarebbero sufficienti modesti interventi di ingegneria naturalistica per la sistemazione, il ripristino e la messa in sicurezza di alcuni tratti del sentiero senza alterarne le pregevoli caratteristiche attuali, e dall’altro rendono idoneo il tracciato anche per il transito veicolare con la possibilità di alterare anche in prospettiva il futuro assetto degli ecosistemi dell’intera zona”. Il Dott. Fornaciari, ormai 5 anni fa, ricordava che «In tal senso anche le misure di mitigazione indicate non appaiono in grado di contribuire in modo significativo a ridurre o eliminare l’incidenza”. Le indicazioni della Regione Toscana, in seguito completamente ignorate dalla Giunta del Comune di Marciana Marina, sottolineavano la presenza nell’area interessata dal “progetto” di specie rare ed endemiche della flora elbana, come la Linaria capraria, e che “Nel sito sono presenti tre habitat naturali prioritari inseriti nell’allegato 1 della Direttiva Habitat e precisamente: percorsi sub steppici di graminacee e piante annue di Thero-Brachypodietea, dune costiere di Jumiperus sopp e acque stagnanti di oligotrofe e mesotrofe con vegetazione degli Isoeto-Nanojuncetes”. Si fa presente che si tratta di Habitat e specie “non risarcibili” e che quindi andrebbero irrimediabilmente distrutti con la realizzazione e l’ampliamento della nuova strada o subirebbero danni e disturbi che li comprometterebbero irreversibilmente. Inoltre la Regione, Legambiente, il Parco Nazionale e la stessa minoranza consiliare hanno più volte segnalato all’Amministrazione comunale di Marciana Marina la presenza nell’area di specie di avifauna marina e terrestre nidificanti, come le principali popolazioni della Regione Toscana di Sylvia sarda e piccione selvatico (Columba livia) e l’unica popolazione regionale nidificante di rondine rossiccia (Hirundo daurica), e che le coste dell’area sono area di nidificazione di falchi pellegrini (Falco peregrinus), di marangoni dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis) e frequentate dal rarissimo gabbiano corso (Larus audouinii) che è il simbolo dello stesso Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Per quanto riguarda l’obiettivo di fronteggiare le emergenze legate ad incendi boschivi (che non hanno mai interessato l’area de La Cala), nel 2006 la Regione Toscana ricordava al Servizio Lavori Pubblico del Comune di Marciana Marina che “Relativamente alla realizzazione di nuova viabilità forestale, manutenzione e ripristino di quella esistente, così come indicato al punto 8.2.2. dell’allegato della deliberazione della G.R. n.495 del 5.04.2005 (Modifiche al Piano AIB 2004-2006) deve provvedere l’Ente competente individuato al punto 6.4 del Piano A.I.B. 2004-2006”. 5) Il Comune ha ignorato e violato il principio di “leale collaborazione” E’ chiaro che in tutta questa vicenda il Comune di Marciana Marina ha pervicacemente ignorato il principio di “leale collaborazione” tra istituzione previsto dalla Legge 394/91 e lo si deduce anche dall’intervento che lo stesso Presidente del Parco, Dott. Mario Tozzi, si è visto costretto a fare al momento delle strane prospezioni nei terreni di privati cittadini da parte di altri privati: “Stanno arrivando segnalazioni da alcuni cittadini agli uffici dell’Ente di attività di prospezione geologica in un’area inclusa nel Parco nazionale per la quale da tempo vi è interesse a realizzare un’opera viaria al posto del sentiero oggi esistente. L’area de La Cala a Marciana Marina è inclusa in zona B e C del Parco ed è inserita in un ambito vasto che è stato designato dallo Stato Italiano come Zona di Protezione Speciale, ai sensi di una direttiva europea. L’area risulta pertanto sottoposta ad una normativa di valore sovranazionale, recepita dal Governo Italiano, per la quale tutti gli interventi devono essere obbligatoriamente sottoposti alla Procedura di Valutazione di Incidenza. Sono preoccupato che possano avvenire interventi al di fuori delle regole vigenti. Soprattutto mi aspetto un aperto confronto con l’amministrazione comunale affinché si chiarisca apertamente lo stato delle cose e degli interventi che si stanno verificando in loco. Mi risulta dagli uffici tecnici del Parco che non sono stati rilasciati pareri positivi a progetti già presentati. Anzi, vi era già stata una netta bocciatura ad un progetto già sottoposto al Parco nel 2005, esaminato dai vertici del Parco di allora. L’espressione contraria emergeva ancor prima di questo Consiglio Direttivo e aveva già ricevuto il parere negativo della Regione Toscana. Per questo, al riapparire di questa esigenza di realizzare un collegamento più efficiente, vi furono incontri per individuare soluzioni che portassero ad impatti ambientali ridotti, come la realizzazione di una monorotaia, avanzata nell’estate 2009 e condivisa da Parco e Comune. Gli interventi di supporto alla realizzazione di una carreggiata per autoveicoli comportano una netta alterazione del profilo geomorfologico e la necessità di realizzare opere accessorie per la messa in sicurezza. Nell’aprile 2010 vi è stato un incontro informale per visionare un’ipotesi di intervento viario che risultava essere ancora quello già prospettato nel 2005. Ad oggi non è pervenuta ai nostri uffici alcuna nuova progettazione da esaminare. Il direttore del Parco ha inviato una nota al sindaco Ciumei per avere chiarimenti circa l’eventuale presenza di nuova progettazione che tuttavia non sono ancora pervenuti”. Insomma, il comune di Marciana Marina avrebbe fatto e farebbe nel Parco nazionale e in area IBA/ZPS/SIC/SIR di Monte Capanne-Promontorio dell’Enfola, cose per le quali non sarebbe autorizzato. Quindi, fino alla Conferenza di Servizi, non esistevano atti e nulla-osta del Parco, ma il comune ha mandato a picchettare un percorso sulla base di un progetto bocciato o inesistente nel parco e ha mandato addirittura dei tecnici privati a picchettare nel parco e nella ZPS, trovando l’opposizione dei proprietari dei terreni che si sono rivolti prima ai carabinieri e poi al parco per capire cosa stesse succedendo e soprattutto come tutto questo fosse possibile. Si ricorda che una sentenza della Suprema Corte di Cassazione del 18 maggio 2011, che riguarda la semplice sistemazione di una accesso in Puglia, dice che “Per la costruzione, l’allargamento o la modificazione di una strada, anche qualora l’allargamento o la modificazione avvengano su una precedente pista o strada, è necessario il permesso di costruire, trattandosi di una trasformazione edilizia del territorio e quando poi la costruzione o l’allargamento o la modificazione di una strada avvengono in zona paesisticamente vincolata, occorre anche l’autorizzazione paesistica, poiché viene posta in essere una trasformazione ambientale, che rende indispensabile l’intervento e la valutazione delle autorità preposte al controllo del paesaggio sotto i diversi profili urbanistico e paesaggistico ambientale”. Nel caso della strada de La Cala il controllo del paesaggio sotto il profilo ambientale è evidentemente e in capo all’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e non certo al Comune di Marciana Marina. Si ricorda Inoltre che una sentenza del TAR Puglia (BA) Sez. I n. 3493 del 24 settembre 2010 su “Beni Ambientali. Valutazione di incidenza e parere ente parco” dice che “Non è precluso all’Ente parco (nella fattispecie, Parco dell'Alta Murgia) l’esame degli effetti di un intervento sulle risorse naturali, quando si sia già conclusa favorevolmente la distinta procedura di valutazione di incidenza ai sensi delle Direttive 1979/409/CE e 1992/43/CE. Ciò è smentito non soltanto dal fatto che la legge attribuisce la competenza, per i due procedimenti, ad Amministrazioni diverse, ciascuna dotata di autonomo potere decisionale. Invero, è da considerare che anche sul piano sostanziale i due procedimenti sono preordinati alla salvaguardia di beni solo parzialmente coincidenti: la fauna e l’habitat naturale per i siti d’importanza comunitaria SIC e ZPS, il paesaggio ed il complessivo equilibrio dell’ecosistema e delle risorse naturali e produttive per il Parco. Sicché nulla esclude che in concreto coesistano, debitamente giustificate ed entrambe legittime, una valutazione di incidenza positiva ed un parere dell’Ente parco di segno opposto, anche quando quest’ultimo sia stato già anticipato (e disatteso) nell’ambito del procedimento condotto dalla Provincia”. Per tutti questi motivi, si chiede alla Presidenza del Consiglio dei Ministri: 1) di respingere le artificiose argomentazioni del Comune di Marciana Marina, che con l’evidente scusa di un interesse pubblico (a nostro avviso inesistente e già soddisfatto in tutti i suoi aspetti dalla prsenza di un sentiero comunale a monte e dalla proposta del Parco Nazionale di realizzare una cremagliera a monorotaia per il trasporto e la sicurezza) tende a favorire esclusivamente i proprietari di seconde case per vacanza; 2) di riportare l’atteggiamento dell’Amministrazione Comunale nell’ambito della leale collaborazione con gli Enti sovraordinati; 3) di trovare una soluzione per migliorare l’accesso pedonale già consentito attraverso i sentieri comunali di Marciana Marina e Marciana e garantito attraverso il posizionamento della cremagliera a monorotaia proposta dal Parco, che potrebbe essere un impianto pilota anche per altre aree dell’Elba e dell’Arcipelago. In caso contrario questa Associazione, viste le violazioni del Piano del Parco, del DPR istitutivo del Parco, delle Direttive comunitarie Habitat e Uccelli e della Legge Regionale 56/2000, che deriverebbero dalla costruzione della nuova strada, si vedrà costretta a chiedere all’Unione Europea l’apertura di un procedimento di infrazione.


la cala di Marciana Marina

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