Torna indietro

Controcopertina: Luigi Totaro - Ricchezze e miserie d'Italia

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 18 agosto 2011

La lettura dei dati sul reddito degli italiani e al relativo pagamento delle tasse è allucinante. Si scopre, ad esempio, che “in media” ogni famiglia ha un reddito di €153.000 (centocinquantatremila) annui, (ma moltissimi –un po’ come per la casa di Scajola- non se ne sono mai accorti). Contemporaneamente si scopre che solo 394.327 italiani dichiarano un reddito superiore a €100.000. E solo 2.167.907 un reddito fra €60.000 e €100.000. Gli altri contribuenti dichiarano meno di €60.000. Se ne deve dedurre –ragionando a spanne, s’intende- che dei 41.523.054 contribuenti italiani quasi certamente meno di 40.000.000 hanno un reddito familiare inferiore ai ricordati €153.000 anche considerando cumuli di reddito; il che comporta che la somma dei redditi cumulativa dei residui 1.500.000 cittadini è equivalente alla somma dei redditi dei primi 40.000.000: come dire che meno del 4% dei cittadini possiede un reddito pari al restante 96%. E’ anche interessante considerare come, dei 394.000 che hanno un reddito superiore ai €100.000, ben 231.000 sono lavoratori dipendenti e 108.000 sono pensionati (quindi necessariamente non evasori, almeno per questa parte di reddito, in quanto l’IRPEF è prelevata all’origine). Delle professioni vediamo che solo i notai (reddito medio €397.000), i farmacisti (r. m. 112.000) e i dirigenti d’azienda (r. m. 105.000) superano la soglia dei €100.000; mentre le altre categorie sono davvero sacrificate: medici e chirurghi, €63.000; fiscalisti e consulenti del lavoro, €51.000; dentisti, €47.000; avvocati, €47.000; tabaccai, €44.500; consulenti finanziari, €44.200; ingegneri, €42.200; periti industriali, 40.000; designer, €37.200; gestori pompe funebri, €33.000; intermediari assicurativi, €33.000; consulenti informatici, € 32.000; architetti, €29,500; geologi, €28.600; geometri, €27.100; agrotecnici e periti agrari, €26.300; agronomi, 25.500; psicologi, €20.200; giornalai, €18.000; concessionari autoveicoli, € 17.700; grossisti frutta e verdura, €16.600; veterinari, €16.800; proprietari di bar, caffè e gelaterie, €16.300; macellai, €16.000; ristoratori, €14,500; tassisti, €14.500; gioiellieri e orologiai, €14.300; benzinai, €14.000; barbieri e parrucchieri, €11.400. Naturalmente i redditi qui indicati sono lordi: vanno detratte le spese… Secondo la Banca d’Italia, il 56% degli imprenditori e dei liberi professionisti, e il 33% dei commercianti e artigiani rientrano nel 20% dei cittadini più ricchi: ma si sarà sbagliata. E chi comprerà mai le quasi 350.000 vetture di grossa cilindrata, fuoristrada e deluxe del costo di 60.000/80.000€, che vengono vendute ogni anno nella nostra Italia? O sono quei 394.000 che hanno un reddito oltre €100.000, costretti a cambiare il macchinone ogni anno; o sono gli altri derelitti, che le acquistano in comode rate. E le barche, e gli aerei privati, e le ville e gli appartamenti lussuosi dei centri delle grandi città? Chi “evade” i €120.000.000.000 (centoventi miliardi) che ogni anno mancano alle casse dello Stato? Chi evade i 70.000.000.000 (settanta miliardi) o forse più di IVA? Naturalmente io non lo so. Ma credo di poter dedurre che per la maggior parte non sono i contribuenti ‘over’ €100.000, che sono troppo pochi; ma proprio quelli ‘under’, che non sono neppure toccati dall’addizionale prevista dalla manovra. Scrivevo su questo giornale qualche giorno fa dello specchietto delle allodole della lotta alla “Casta”: ora si dovrebbe capire meglio cosa volevo dire. Davvero si crede che le pur giuste riduzioni dei cosiddetti privilegi dei politici abbiano possibilità di comparazione colle cifre sopra indicate? La verità –come ha detto quell’accattone rimpannucciato del deputato Straquadanio- è che per i ‘benestanti’ le tasse devono semplicemente sparire; anzi, aggiungo io, è da un po’ che sono sparite: la notizia diffusa della difficoltà di trovare in questi giorni le cassette di sicurezza ‘piccole’ (cioè per i contanti) nelle banche svizzere ne è la dimostrazione. Così come questa manovra è una nuova dimostrazione di quanto Marx ed Engels scrivevano nel ‘Manifesto del Partito Comunista’ nel 1848: “La storia di ogni società sin’ora esistita è storia della lotta di classe”. Mi sembra, però, che a lottare sia una classe sola, quella dei benestanti e dei ricchi e di quelli che si sentono tali: e mi sembra anche che stia vincendo, di fronte al sonno dei poveri.


luigi totaro

luigi totaro