Finanziaria, in Senato è lite sugli incendiari
Scritto da : Sergio RossiPubblicato in data : giovedì, 23 ottobre 2003
Un pesante scambio di accuse e insulti tra i senatori Luigi Grillo di Forza Italia e Sauro Turrone dei Verdi ha contrassegnato una irrituale tribuna politica con lite di fronte ai giornalisti nella sala stampa del Senato. La contesa riguardava un emendamento approvato alla Finanziaria con Grillo come primo firmatario. L'emendamento cassa il quarto comma dell'articolo dieci della legge quadro in materia di incendi boschivi, una legge del 2000: "E' vietata per 10 anni la realizzazione di edifici, nonché di strutture e infrastrutture finalizzate ad insediamenti civili ed attività produttive fatti salvi i casi in cui per detta realizzazione sia stata già rilasciata, in data precedente l'incendio e sulla base degli strumenti urbanistici vigenti a tale data, la relativa autorizzazione o concessione". Secondo Turrone l'eliminazione "è un fatto di una gravità inaudita: così si fomenta chi appicca gli incendi per costruire. Altro che condono, così si premieranno i delinquenti". Se viene eliminato il vincolo anti piromani posto per dieci anni sulla edificabilità dei terreni incendiati, resta tuttavia in vigore il primo comma dello stesso articolo, che prevede l'impossibilità di cambiare il piano regolatore per quindici anni dopo un incendio. Se non si poteva costruire prima, insomma, non lo si potrà fare per almeno altri 15 anni. Quindi, spiega Grillo, "quel che cambia è che se si poteva costruire si può continuare a farlo, altrimenti no". L'eliminazione del quarto comma dalla legge del Duemila, cioè, evita che chi è contrario alla realizzazione di edifici legittimi possa vanificarne la costruzione incendiando le aree: speculando cioè al contrario. Ma Turrone insisite: "Un incendio, come una frana, altera le condizioni ambientali e così come non si deve più poter costruire sotto una frana non si dovrebbe più poterlo fare in una zona andata a fuoco".
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