Ecco il testo del comunicato del Parco del dicembre 2003 Parco: riperimetrazione e aree contigue Sono maturi i tempi perché vengano apportate le opportune modifiche all’attuale perimetrazione del Parco, risalente al 22 luglio 1996. E’ un concetto che emerge chiaramente dalla relazione al bilancio preventivo 2004 dell’Ente Parco, elaborata dal Commissario Ruggero Barbetti. Infatti, tra gli obiettivi e le priorità della gestione dell’Ente vi è proprio la “revisione della perimetrazione dell’area protetta e l’individuazione di “Aree Contigue”. “Nel 1996 – ha commentato Barbetti – si sono tracciati dei confini guardando più alle percentuali da raggiungere per porre in essere il Parco che non alle caratteristiche del territorio.” Come si legge nella relazione al bilancio di previsione del prossimo anno, Barbetti punta diritto alla soluzione delle “aree contigue”: “Dalla Legge Quadro sulle Aree Protette sono previste anche le “aree contigue”, le quali sono istituite dalla Regione Toscana d’intesa con l’Ente Parco e con gli Enti locali interessati, e che sono soggette alle normative di carattere generale prescritte per tutto il territorio nazionale, nelle quali si potrebbero sviluppare anche progetti ed attività a supporto delle iniziative dell’Ente Parco e che possono quindi avvalersi del suo marchio e delle favorevoli opportunità concesse a livello nazionale ed europeo.” Seguendo tale logica si avrebbero due zone sotto la giurisdizione dell’Ente Parco: una zona destinata a Parco Nazionale e costituita da quella parte di territorio che vedrebbe assicurato il massimo grado di tutela ambientale, arricchito anche da tutti quei territori di interesse naturalistico, storico e culturale che non risultano inseriti nell’attuale perimetro del Parco; e una zona destinata ad area contigua, che diventerebbe, quindi, di sviluppo e di supporto alle attività istituzionali del Parco e nella quale confluirebbe almeno la gran parte del restante territorio. Per raggiungere un siffatto risultato è comunque necessaria una concertazione che interessi Ministero dell’Ambiente, Regione Toscana, Ente Parco ed Enti Locali interessati. Da questa soluzione scaturirebbero – sempre secondo la relazione al bilancio di previsione 2004 del Commissario Barbetti – almeno quattro importanti obiettivi. In primo luogo, si risolverebbero alcune scelte illogiche del passato di sottoporre a tutela con forti vincoli delle zone che non ne necessitano. In secondo luogo, si riconoscerebbe la protezione ad alcune zone di interesse storico-culturale anche distanti dalle altre zone protette, perché comunque inserite nell’ambito dell’area contigua. Inoltre, si consentirebbe una più adeguata politica di piano dell’Ente Parco che, oltre ad azioni di difesa e limitazione, potrebbe espletare anche progetti di sviluppo per l’attuazione delle indispensabili attività di supporto ai propri fini istituzionali. Infine, ma non ultimo, si risolverebbe il problema legato alla tradizionale attività della caccia, considerato, oltretutto, che nelle aree contigue è permesso l’esercizio della caccia ai soli residenti. Il Parco, dunque, ha preso l’impegno di dar corso ad ogni possibile iniziativa intesa alla promozione dell’iter procedurale necessario al conseguimento di tale, ormai, maturo ed irrinunciabile obiettivo di rivedere la perimetrazione dell’area protetta, scegliendo come strumento necessario l’individuazione delle aree contigue.