In un comunicato stampa licenziato lunedì 21 settembre da Legambiente Arcipelago Toscano si può leggere: "Forse anche a causa dell'attenzione da parte della magistratura seguita alle dichiarazioni del pentito di ‘ndrangheta Francesco Fonti, pubblicate da L'Espresso, secondo cui una delle tante (il numero andrà stabilito sulla base del coordinamento delle indagini delle procure semmai ci sarà) navi dei veleni sarebbe stata affondata di fronte alle coste livornesi, la magistratura ha aperto un'inchiesta anche sull'episodio avvenuto quest'estate e segnalato da un'imbarcazione di ambientalisti tedeschi, che avrebbero visto gettare in mare da una nave diversi container, documentandolo anche con alcune foto compresa quelle a corredo di questo articolo. Nessuna indiscrezione - concludono gli ambientalisti - per il momento da parte degli inquirenti che mantengono il più stretto riserbo (anche sulle tecnologie che utilizzeranno per i rilievi) sulla vicenda che sarebbe avvenuta il 5 luglio scorso 10 miglia a nord del porto di Marciana Marina". A questo punto il Circolo di Legambiente dell'Arcipelago Toscano riporta il testo integrale della sua nota del 20 Luglio, pubblicata da Greenreport ed immediatamente dopo da Elbareport il 21 Luglio e poi sia pure con estrema circospezione rilanciata da altri organi d'informazione. Nella nota del Cigno Verde si dava conto del preoccupante episodio accaduto più di due settimane prima in un punto del mare pressochè equidistante da Marciana Marina, la Capraia e la Costa Toscana, un comuniucato che anche noi per completezza dell'informazione copiamo testualmente qui di seguito: Il 5 luglio scorso, a circa 10 miglia a nord del porto di Marciana Marina, all’isola d’Elba, l’equipaggio dell’imbarcazione tedesca MS Thales ha incrociato una nave portacontainer stranamente ferma in mezzo al mare con segni inequivocabili di attività di scarico di materiale utilizzando le gru di bordo. Il tutto in pieno Santuario internazionale dei mammiferi marini Pelagos (Italia, Francia, Principato di Monaco). La MS Thales che svolge crociere nell’ambito del progetto internazionale Gree Ocean (http://www.green-ocean.de) ed ha con Legambiente una collaborazione all’interno del progetto “Plastic from the sea” (http://www.plastic-sea.com/?language=italian) ha scattato alcune foto (in allegato) che dimostrano la strana attività lavorativa in alto mare della porta-container “Toscana” proveniente da La Valletta, Malta. Che l’attività oltre che ad essere strana fosse anche molto sospetta lo dimostrano anche il successivo tentativo di speronamento messo in atto dalla nave per intimidire l’equipaggio della “Thales”. Dopo aver presentato regolare denuncia di quanto ha accaduto la “Thales” ha inviato a Legambiente il resoconto dell’accaduto. Eccolo tradotto dall’inglese: «Il 5 Luglio 2009 la MS Thales era in navigazione dal porto (porto di provenienza) di Marina di Pisa all’Isola d’Elba. Alle 21,00 h abbiamo osservato la nave porta-container “Toscana”, il cui (porto di provenienza) è La Valetta, nella posizione 43° 07,893’N, 10° 15,026’E (la posizione è stata presa con l’aiuto del GPS e del sistema radar di bordo). La nave “Toscana” era ferma e non si muoveva. Non c’era segno di lavaggio della cisterna. Non c’era segno di ancoraggio o che fosse disabilitata. Ad una osservazione più vicina con l’aiuto di binocoli (8x40) abbiamo scoperto l’equipaggio della nave mentre lavorava sulle gru di bordo, gettando alcuni oggetti fuori bordo. Gli oggetti sembravano essere container da 16ft. Al momento dell’osservazione eravamo alla distanza di 1NM, dalla parte del porto rispetto alla “Toscana”. Immediatamente abbiamo cambiato rotta, a 210°, in direzione della Toscana per osservare meglio il processo. La nuova rotta era 180°. L’equipaggio della Toscana ha notato il nostro cambio di rota. Abbiamo osservato membri dell’equipaggio guardare nella nostra direzione con dei binocoli. Improvvisamente tutte le attività sul ponte della Toscana si sono fermate. Dopo poco tempo – circa 2 minuti – la nave “Toscana” ha aumentato la propria velocità (I fumi esausti erano chiaramente visibili) e preso una rotta di collisione con la nostra imbarcazione. Abbiamo subito usato il VHF, canale 16 e 13, per contattare la “Toscana” per capire le loro intenzioni. Le nostre chiamate non hanno avuto risposta. Durante le manovre della Toscana, la nostra imbarcazione, la MS Thales, era in assetto totale di navigazione, e lo aveva segnalato attraverso le appropriate luci. La MS Thales aveva senza dubbio, essendo un’ imbarcazione in navigazione segnalata, diritto a passare. Invece, la Toscana ha continuato sulla sua rotta di collisione, e la MS Thales ha dovuto fare una manovra di emergenza girando di 45° ad est. Dopo alcuni minuti la “Toscana” ha cambiato nuovamente rotta ed era di nuovo in rotta di collisione. La MS Thales ha cambiato per una nuova rotta di 90° e così ha evitato una collisione diretta con la “Toscana”. Per colpa delle azioni della “Toscana” ogni vita a bordo della “MS Thales” è stata messa volontariamente in pericolo. Durante questo tempo l’equipaggio della “Toscana” aveva messo di nuovo le gru nelle loro posizioni, a parte la prima, guardando dal ponte – questa mostrava, passando, sempre la direzione del ponte e un gancio non assicurato che era sempre giù al livello del ponte. Probabilmente per gettare fuori bordo altri containers, quando fossimo stati fuori vista. Di questo evento abbiamo fatto foto e l’appropriata registrazione nel libro di bordo. Seguono le firme dell’equipaggio della MS Thales Noi, le persone sottoscritte, dichiariamo di aver fatto questa dichiarazione veritiera e in accordo con le regole della Marina Mercantile Britannica». Ecco il resoconto di un testimone a bordo: «Il 9.05.09 alle ore 21,00 abbiamo osservato durante il viaggio verso l’Elba, come la nave container “Toscana” con porto di provenienza La Valetta stesse gettando container fuori bordo con le sue gru. Immediatamente abbiamo cambiato rotta in direzione della “Toscana” per osservare il procedimento in modo più certo. L’equipaggio della “Toscana” lo ha notato e ha preso una rotta in nostra direzione e ha messo di nuovo le gru nella loro posizione tranne una – la prima guardando dal ponte – questa si è mostrata passando sempre in direzione del ponte e il gancio era sempre giù. Probabilmente, volevano gettare un ultimo container fuori bordo, quando fossimo stati fuori vista. Di questo evento abbiamo fatto foto». A nostro parere l'azione della procura risulta quanto mai opportuna, in questi mesi avevamo ricevuto parecchie richieste di chiarimenti da parte dei nostri lettori ed ultima una nota di un volontario elbano di Greenpeace Marco Sartore, che ci dava notizia che una prima anche se non completo sopralluogo sul posto (con esiti negativi) era stato effettuato dalla "Sirius" la nave battente i colori dell'arcobaleno. E' giusto vederci chiaro perché i dettagli della vicenda sono stati raccontati in modo tale (specie per quanto attiene i tentativi di speronamento che sarebbero stati effettuati) che (potenziale inquinamento a parte) se non ci troviamo di fronte ad un eclatante caso di pirateria, saremmo al cospetto di qualcosa che ci pare molto prossimo al procurato allarme. Ed in entrambi i casi la Giustizia non poteva restare indifferente.
Toscana portacontainer in scarico
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