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La mega-palestra di Pomonte

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 23 maggio 2011

Egr sig sindaco di Marciana Pur essendo elbano di nascita non avevo mai avuto occasione di conoscere la valle di Pomonte. Approfittando di una splendida giornata di sole ho voluto rimediare alla grave mancanza di non conoscere una delle piu’ belle valli- in termini naturalistici- della nostra isola. Ma quale spiacevole visione: dopo poche centinaia di metri, mentre ancora si costeggia gli ultimi fazzoletti coltivati a vite dagli ultimi contadini, appare sulla sinistra un’enorme capannone, stile periferia di Gallarate, vero cazzotto nello stomaco in mezzo ad una natura ancora incontaminata. Chiedo appunto ad un vecchio contadino chino sulla zappa che cos’e’ quel “capannone”. Incredulo apprendo che si tratta di una palestra!!! Ora, se non ho notizie errate, la popolazione di Pomonte non dovrebbe superare le 300 unita’, inclusi vecchi e lattanti. Certamente ci sono altre frazioni vicine, ma non credo che si raggiunga grandi numeri… La prima domanda che mi pongo e’: era proprio la presenza di una mega palestra l’esigenza primaria della popolazione locale? Secondariamente, non c’era nessun altro posto dove realizzarla? Terzo, doveva essere per forza cosi’ grande e fatta con materiale assolutamente in contrasto con l’ambiente circostante? Perche’ non in pietra di granito e grandi vetrate? Vengo inoltre a sapere che i soldi li ha tirati fuori la Comunita’ Europea. Adesso capisco! Si trattava di mungere un po’ (tanti) soldi degli “altri”. Peccato che i soldi degli “altri” vengano fuori dalle tasse che i cittadini pagano, italiani ed europei. In tutto cio’ chi se ne frega (mi scusi tanto) dell’ambiente, della valle e di quei pochi matti di turisti tedeschi che invece di fare il bagno se ne vanno per i monti. Altro che cinghiali e mufloni, i danni – quelli veri perche’ irreversibili- li fanno gli uomini…! Grave altresi’ che i danni siano frutto di scelte quanto meno opinabili da parte di chi dovrebbe dare il buon esempio nell’amministrazione della cosa pubblica e nello specifico nella difesa dell’unica risorsa che ha l’isola e cioe’ le sue bellezze naturali. Ogni tanto sento la litania degli operatori turistici elbani che vorrebbero de-stagionalizzare la domanda turistica, promuovendo altri segmenti oltre a quello balneare. Certamente non va in questa direzione la costruzione di un immobile del genere in pieno parco naturale. Sarei curioso di sapere se a Bruxelles sanno come vengono diciamo “spesi” i loro (nostri) soldi. Sara’ mia cura relazionarli anche se ho assai poca fiducia sull’efficacia della mia segnalazione: e’ la classica goccia nel mare degli sprechi, nazionali e non. Immagino il destino della presente: forse non sara’ nemmeno riciclata come cara straccia. Volevo solo esprimere la mia personale delusione e rammarico per il progressivo deteriorarsi dell’ambiente naturale all’Isola ‘Elba, di cui non mi risulta si abbia una copia vergine di riserva da lasciare ai posteri.


palestrona pomonte

palestrona pomonte