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A Sciambere del cinghiale bis

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 21 maggio 2008

Caro Sergio, ricordo che, nel nostro primo “incontro-scontro” estivo sulle AMP, mentre io difendevo la mia scelta apolitica, tu sostenevi l’indissolubile legame fra società e politica. Orbene: la recente Caporetto elettorale avrebbe forse dovuto portarti a qualche riflessione autocritica, e non solo a individuare nel veltrusconismo la causa di tutti i mali. Nella realtà, il rosicato tre per cento è figlio di una distanza dal popolo e dalla società reale che diviene ogni giorno più abissale, fermi nella demonizzazione dell’avversario che vede così, senza alcuna fatica, ingrossare vieppiù le sue fila. Hai seguito i sondaggi di Manneimer su sicurezza e immigrati? Percentuali bulgare…. e il solito tre per cento “a vostro favore”. Vedi, io trovo che sia assai pericoloso lasciare tutto questo spazio: se non si capisce che la gente ha paura non dell’immigrato, ma della totale libertà d’azione che viene lasciata ai delinquenti abituali, agli spacciatori, alla prostituzione sfruttata, alla violenza su donne e minori… è purtroppo inevitabile sfociare in vergognosi episodi di puro razzismo o pura violenza. Avete demonizzato i leghisti, considerandoli solo beceri fascio-razzisti? Ed ecco gli operai di Sesto o Mirafiori votare per Bossi, tranquilli e sereni nel loro sentirsi semplicemente lasciati soli di fronte alla delinquenza impunita….. Ok, divagazione lunga ma spero comprensibile. Veniamo al dunque. Se si votasse, democraticamente, sulla “simpatia” suscitata dal Parco e dalla sua gestione, forse nemmeno il fatidico “tre per cento” sarebbe con voi. Tutti delinquenti vandali palazzinari cementificatori? O piuttosto, una spontanea coalizione fra quella che oggi potrebbe essere una sparuta minoranza di antiparco duri e puri, (a sua volta, indubbiamente, contenetente un’ancor più sparuta minoranza, facilmente emarginabile, di vandali o peggio) con una larga maggioranza che si sente presa in giro o addirittura offesa dalle promesse non mantenute, dalla disorganizzazione, dallo spreco assurdo di risorse umane ed economiche? Non credi che, per portare acqua al mulino ambientalista, sarebbe il caso di dedicare qualche sciambere al silenzio tozziano sui fanghi, alle case chiuse del parco, ai sacchi raccolti dalle “1000 mani” e abbandonati a Pianosa.. (che tanto per cambiare aspetta ancora la regolamentazione estiva, e siamo al 20 di maggio…)… al Volterraio cadente, alla mancanza di trasparenza nei bilanci, con sterilizzazioni feline da 500€ e cinghiali che raddoppiano quando si tratta di spendere ma non quando si tratta di incassare? No, tanto tu quanto Mazzantini trovate più sensato attaccare con una rabbia e una violenza degna di miglior causa una delle persone più sinceramente “ambientaliste” che io conosca. Marco Mantovani è cacciatore e pescatore, (piuttosto abile, tra l’altro) ma sul suo senso etico è davvero azzardato dubitare. E soprattutto è un grandissimo conoscitore della fauna e dell’ambiente elbano. A Campo lo sanno tutti, e farlo passare per uno che “i cinghiali li ha visti solo sul piatto di portata”, oltre che una tremenda cazzata, è un autogol clamoroso. Superato solo da quello di Umberto, che riesce a far passare in secondo piano una disgustosa distruzione vandalica che avrebbe potuto rappresentare una seria denuncia da tutti condivisa. A proposito: Umberto definisce i vandali come “attempati”. Li conosce? Visto che Tozzi chiede di non coprire i sabotatori di chiusini, non sarebbe il caso, se Legambiente ha sospetti o certezze sui responsabili, passare a denunce precise alle autorità competenti? Chiudiamo nel merito. La storiella del liberatore di cinghialotti era infarcita di “supponiamo”. Che sia vera è ininfluente: potrebbe essere verosimile. Non devo certo spiegarti io che esiste una agguerrita “setta” di animalisti che non esiterebbe a farlo. Fra l’altro, il bando del Parco impone che almeno il 50% dei cinghiali da catturare sia costituito da “giovani striati”, cioè cuccioli di pochi mesi indubbiamente “dolci e teneri” per qualunque animo sensibile…. Quello che ti chiedo è semplice: tu sei per l’eradicazione, io per il controllo numerico. Posizioni rispettabili ambedue, spero. Ma questo costoso sistema di trappole, con eliminazione finale del suino, ti sembra davvero consono? Autorizzare una banale caccia di selezione, con guardie venatorie che controllano i cacciatori, senza cani e antisportiva, ma efficace e a costo zero, è chiedere troppo? E’ chiedere troppo che non si paragonino vandali e mafiosi a gente che ama davvero l’isola e l’ambiente, magari con idee diverse dalle vostre sui metodi di salvaguardia? E per finire: non conosco le competenze tecniche della Signora Zanicchi, ma posso garantirti che se Marco fosse Presidente del Parco (e basterebbe, oltre che la sua improbabile disponibilità, una banale, democratica elezione per vederlo trionfare con non meno dell’80%..), nel giro di qualche mese avresti solo di che plaudere. Cordialmente come sempre, Yuri Tiberto Caro Yuri Tu più di altri sai quanto il mio tempo sia fortemente limitato, non me ne volere quindi se non posso opporre adeguata contestazione alla grandinata di argomenti che poni in discussione (mi ci vorrebbero tre numeri sani ed un paio di giorni di lavoro interi per dare una risposta seria a tutti gli interrogativi) Elimino dolorosamente quindi tutte le tue contestazioni “sociologiche” e quelle relative all’operato di Tozzi e del Parco che presuppongono risposte che solo Tozzi e il Parco potrebbero eventualmente fornirti, e taglio quindi netto pure sulle tue considerazioni di carattere elettorale, che con il commento alle affermazioni di Mantovani non c’entrano un piffero. Si dà il caso infatti che nell’ultima tornata elettorale non si votasse per la abolizione della 394, e nessuna (ripeto nessuna) delle forze politiche in competizione (né i vincitori della destra, né i perdenti del centro, né i cancellati della sinistra) avesse nel proprio programma l’abolizione di una legge fondamentale come la 394 (che ricordo istituisce anche il “nostro” parco). Non mi risulta neppure che neppure ce ne fosse una che parlasse di una necessità di ridurre i vincoli ambientali e/o di ridurre le dimensioni del territorio nazionale protetto. Casomai tutti, con diverse sfumature, si sono espressi per l’indirizzo opposto: quello di un più rigoroso impegno ambientalista dello Stato, e tra coloro che hanno firmato il “patto” con Legambiente noto la presenza della nuova ministra dell’ambiente Prestigiacomo. D'altra parte non c'è nulla di nuovo: sotto il governo della destra e con il ministro Matteoli (e con il commissario al Parco di destra Barbetti) si decise l'Istituzione della A.M.P., si elaborò la quasi totalità del Piano del Parco (che ora la destra contesta in Regione) si gestirono e misero in pratica le stesse misure di contenimento dei cinghiali, si installarono altri "crudeli" chiusini: si fece cioè tutto quello di cui oggi si chiede conto con gran clamore a Mario Tozzi. L'unica differenza è che all'epoca per cinque anni (la metà della vita del parco) nessuno a destra fiatava e criticava, gli antiparco non c'erano più, e se c'erano loro e Mantovani se ne stavano zitti come topi. Quindi il 3, il 36, o il 46% semplicemente, non possono essere argomenti da usare in funzione antiparco, e men che mai per una proposta di declassificazione del Parco a strumento di gestione locale dell’ambiente (occhio però, neppure nei parchi regionali si può cacciare) come quella formulata da Mantovani, che ci porterebbe inoltre, penso, dritti dritti verso una condanna da parte dell’Europa. E’ cacciatore? Peggio, diventa ancor meno giustificabile e credibile la lacrimosa storia del padre sgabbiatore e delle bimbe-birillo. Comunque resta il fatto che chi sabota i chiusini si rende colpevole di un reato verso il quale è inopportuno mostrare comprensione. Non muta invece l’arbitrarietà (anzi diciamo pure la falsità) dell’affermazione (tu diresti una micidiale cazzata da parte di questo "gran conoscitore" della fauna elbana) secondo la quale il controllo venatorio sarebbe stato sufficiente a contenere l’aumento dei nocivi ungulati (se non ci fosse stato il Parco) 1° perché ribadisco che la popolazione dei suini selvatici era fuori controllo ben prima dell’avvento del parco, 2° perché confronto i dati dei cinghiali trappolati e quelli abbattuti da una sparuta (ma efficiente) pattuglia di agenti della Polizia Provinciale con quelli catturati dai cacciatori negli ultimi anni ed è un confronto sconfortante. Quanto alle forme di collaborazione agli abbattimenti a cui fai riferimento, che in parte ci sono già state (anche se in qualche caso, ricordo, con magri risultati), o che sono in via di definizione (c’è una iniziativa di formazione in atto) penso che potrebbero giungerti risposte dal Parco, che sta tentando di risolvere questa rognosissima e costosa faccenda, derivata, non lo perdere mai di vista, dalla scellerata introduzione di un maiale da bersaglio dove storicamente non c’era, da parte di alcuni nostri avi, in parte ancora viventi, che evidentemente non grondavano tutti della saggezza ambientale che viene loro attribuita dal Mantovani. Chiaro comunque che chi deve essere determinante per stabilire le quote di abbattimento e il livello del contenimento della specie (io come ricordi sarei per la completa eradicazione di queste bestie dall’Elba) deve essere il Parco e non le associazioni venatorie. In ultimo ti ricordo che come recita un ruvido adagio isolano “se fossimo e se avessimo era il patrimonio dei coglioni” come dire che i Presidenti dei Parchi, ad oggi, così come i Primari di cardiologia, o i Magistrati, non vengono eletti dalla popolazione residente, ma sono frutto di percorsi decisionali diversi (stabiliti dai legislatori, quindi anch’essi, almeno di riflesso democratici). Nel caso di specie la legge prevede delle rappresentanze territoriali di livello alto come il Presidente della Comunità del Parco (che magari sarebbe il caso di far funzionare davvero e far diventare uno strumento dinamico e proponente) ed un terzo circa dei Consiglieri del Parco. Il Presidente è scelto con criteri che rendono improbabile la designazione di Iva Zanicchi, di me, di te o di Mantovani a Presidente del Parco, punto. Certo che con la tua stima dell’80% dei favori elbani (sondaggio Doxa o Abacus?) almeno le elezioni a Sindaco di Campo le potrebbe vincere a mani basse; potrebbe essere un’idea no? PS: al volo; circa i sondaggi (quell'altri, di Manneimer), così come per i risultati elettorali io ho sempre preferito essere in pace con la mia coscienza, che essere in maggioranza (che non vuol dire automaticamente essere dalla parte della ragione storica, altrimenti Adolf Hitler non sarebbe stato democraticamente eletto Cancelliere). Se i miei concittadini danno delle risposte a maggioranza razziste me ne dolgo e li commisero, e mi vergogno per loro, ma non mi muovo di un millimetro. Lascio ad altri il maanchismo e/o l'esercizio del vezzo tutto italiano come diceva Ennio Flaiano di "correre in soccorso di chi vince", non si tratta di purezza e di durezza, si tratta semplicemente di coerenza.


cinghiale

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