Torna indietro

Un Giovanni Conforti alla Benigni alla Gran Guardia

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 16 maggio 2011

PORTOFERRAIO. "Noi donne, a rischio della vita, facevamo da vedette e quando arrivavano le pattuglie tedesche, si avvisavano i nostri uomini che s’infilavano nei tombini delle fortezze medicee. Fu questo il nostro modo di essere partigiane e di avviare la Resistenza". Commoventi parole del racconto-testimonianza di Annamaria Caizzi letto da Maria Mibelli, segretaria dello Spi Cgil che ha tenuto l'incontro conclusivo di un ciclo di 6. Ha celebrato alla Gran Guardia, i 150 anni dell'unita italiana, con un magistrale exploit di Giovanni Conforti, filosofo invitato dalla sindacalista dei pensionati elbani. Il docente ha entusiasmato i numerosi intervenuti, con una intensa escursione storica, dallo stile arguto e piacevole alla Benigni, che ha toccato ogni aspetto del Risorgimento italiano, culminato nella spedizione dei Mille. “Mazzini, Garibaldi e Cavour furono davvero gli artefici della nascita della prima Italia - ha detto il professore, che ha citato pure brani di Manzoni e di altri poeti che sostennero la rinascita italiana- Garibaldi dopo aver sfiorato in più occasioni la morte, consegnò a Vittorio Emanuele la nuova nazione e se ne tornò a Caprera rifiutando privilegi”. Nella medesima occasione è stato illustrato, con immagini, il libro “Portoferraio, 1933, processo a Sandro Pertini” realizzato dal circolo isolano che porta il nome del grande personaggio. “Uno dei protagonisti della nascita della repubblica democratica, legato al nostro territorio” è stato detto. Mario Castells, presente al bombardamento di Portoferraio del 16 settembre 1943, che salvò vite umane, ha chiuso dicendo di come i "signori del potere", che spesso sono tutt'altro, possono condurre alla sfacelo la nostra società.


Giovanni Conforti

Giovanni Conforti