Dopo l'assegnazione di Toremar, al termine di una gara dai contorni molto confusi ed indecifrabili, mentre procede il ricorso per l'esclusione di Toscana di Navigazione, e con il risultato sottoposto al vaglio dell'Antitrust, Onorato cerca di ingraziarsi i lavoratori, il sindacato, le categorie economiche e la popolazione con dichiarazioni che sembrano, ad un osservatore disincantato, delle promesse pre-elettorali. Tanta fretta e tanta “piacioneria” sembrano voler consolidare una situazione che è, da un lato, necessariamente non definitiva per il ricorso pendente sulla procedura di assegnazione; dall'altro, a nostro parere, inammissibile in riferimento alla situazione di sostanziale monopolio creatasi. Moby sta cercando il consenso del Territorio e del Sindacato in previsione di una trattativa che vuole affrontare da una posizione di forza acquisita nei fatti, anche se non nel diritto. L'Antitrust saprà farsi rispettare? Il costituendo (?!) Osservatorio Elbano potrà aver voce in capitolo? Nel bando sembra esserci una certa confusione e molti “buchi” normativi, come già da più parti è stato rilevato: • Le future tariffe: esiste una previsione sulle tariffe per i residenti, salvo che saranno scontate? Saranno superiori od inferiori a quelle attuali? Quali saranno i costi di bassa stagione, rispetto agli attuali? • Il rinnovo della flotta: che garanzie ci sono sul rinnovo della flotta, in termini di età, sicurezza, efficienza nei consumi e riduzione nelle emissioni inquinanti delle nuove navi promesse? • Le garanzie occupazionali: e se, dopo la vendita delle navi attuali, il servizio utilizzasse navi a noleggio, che vengono noleggiate con l'equipaggio, che garanzie avremmo per il personale Toremar? Ricordiamoci che Moby, all'Elba, si è contraddistinta da decenni per alcune peculiarità: Non aver mai messo in servizio un mezzo nuovo o quanto meno recente, ma sempre navi vecchie e maleodoranti, reimbellettate alla meglio; accusare improvvise avarie, in genere prima delle corse meno redditizie, o ritardare le partenze di navi con poco carico; stabilire orari asimmetrici che danneggiano la concorrenza, partendo poco prima di essa. Riportiamo una e-mail appena pervenutaci (13/5/2011) da un nostro simpatizzante, in merito al Far West degli orari e delle regole di concorrenza: Ciao xxxx, sono appena rientrato da Piombino con la Moby delle 20.45. Ma non c'è una corsa alle 20.45, dirai tu. C'è, c'è, dico io. Ti pare possibile che Moby rinunci anche solo ad un pezzettino di ciccia? E che dopo tutti i bei discorsi di Florio Pacini sui turni tra le tre compagnie, AB ABC CBA BAC, non si dimostrasse, ancora una volta, che Moby considera un suo diritto (acquisito per prassi?) il mettere una corsa straordinaria 15 minuti prima della corsa che, stando ad orario, la precederebbe (BN ore 21.00 – Moby 21.30)? In base a che disposizioni è permesso fare operazioni del genere, che ovviamente sottraggono tutta la clientela alla compagnia che ha la partenza 15 minuti dopo, costringendola ad un “viaggio d'acqua”? Se il buongiorno della concorrenza si vede da questo “mattino”..... Il lupo perde il pelo, ma il non vizio di farsi beffe delle regole e di non accettare la concorrenza su un piano di parità. Tante promesse, tanti discorsi, ma poi dobbiamo capire con chi abbiamo a che fare. Ciao yyyyy Sul fronte sindacale, chi si ricorda uno sciopero dei dipendenti di Moby alzi la mano.... Sul fronte prezzi, gli sconti sui viaggi nei periodi “vuoti” facevano da paravento alle esorbitanti tariffe-capestro del fine settimana, già da noi evidenziate in un comunicato di alcuni mesi fa. Questo è il soggetto di cui trattasi: se poi credete davvero che un siffatto soggetto, diventando monopolista, possa migliorare la situazione per l'utenza....... Beh, è meglio se vi andate a rileggere qualche principio fondamentale dell'economia di mercato. Dalla fotografia Ceccobao sorride, orgoglioso di aver “consegnato” per primo lo svolgimento del suo temino “la privatizzazione del trasporto pubblico”; Bravo Ceccobao, 7+. L'Elba ha perso la battaglia per il mantenimento della presenza pubblica nella compagnia di trasporto, e di questa sconfitta patirà le conseguenze per anni. Non ci interessa la magrissima soddisfazione di poter dire “lo avevamo previsto”. La questione non è chiusa, dobbiamo quantomeno ottenere la garanzia di una vera concorrenza e del controllo delle tariffe, elemento comunque centrale per la nostra comunità e per la sua economia.
traghetto Toremar