Si è svolto al NURC (NATO Undersea Research Center – Centro Ricerche Sottomarino della NATO) di La Spezia, il primo test in mare del progetto europeo di ricerca scientifica ARGOMARINE (www.argomarine.eu), che mira a creare in tre anni, entro l’agosto 2012, un sistema integrato di controllo del traffico e di salvaguardia dell’ambiente marino da attività di inquinamento da idrocarburi e pesca illegale. In occasione della riunione di medio termine del Comitato di Pilotaggio del progetto, gli scienziati dei nove partner coinvolti, coordinati da Michele Cocco, referente del Progetto per il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, hanno condotto una sperimentazione congiunta delle tecnologie sviluppate fino ad oggi: sensori acustici e veicoli autonomi, che opereranno in sinergia con satelliti, radar e supercomputer. In particolare: si è simulato un accesso non autorizzato in un’area di interesse ambientale di un natante in attività di pesca illegale ed è stata testata la capacità operativa della stazione operativa centrale nell’integrare i dati di allarme provenienti da diverse sorgenti. Tutti gli esperimenti condotti hanno avuto esito positivo. Presto le attività di ricerca scientifica del progetto si arricchiranno di nuovi sensori, “nasi elettronici”, in grado di “sniffare” e catalogare le emissioni di vapori da idrocarburi, che verranno installati su boe o veicoli autonomi sottomarini (AUV). Al termine dei lavori del Comitato di Pilotaggio si è svolta una conferenza stampa per illustrare i risultati ottenuti nei primi 18 mesi di vita del progetto, a cui hanno partecipato numerose testate giornalistiche e televisive regionali e nazionali. “A metà della sua vita il Progetto ARGOMARINE ha raggiunto i suoi primi risultati scientifici, che sono stati testati con successo nel corso del meeting di La Spezia – spiega Mario Tozzi, Presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano - Lo sviluppo di tali tecnologie, grazie anche a questo Progetto, lascia intravedere la possibilità di avere a disposizione, in un futuro prossimo, strumenti sempre più efficaci per la salvaguardia e la protezione dell’ambiente marino e delle sue zone tutelate” Si ricorda che il progetto ARGOMARINE (Automatic Oil Spill Recognition and Geopositioning integrated in a Marine Monitoring Network), è stato scelto nel 2009 dall’Unione Europea tra altri 350 nell’ambito del VII Programma Quadro per la Ricerca e lo Sviluppo Tecnologico. Con un finanziamento di 3 milioni e 300mila euro, si è voluto premiare un Progetto che intende lavorare per un preciso controllo dei rischi di inquinamento nel bacino del Mediterraneo, interessato quotidianamente da moli impressionanti di traffico commerciale e dove ogni anno accadono circa 60 grandi incidenti, 15 dei quali hanno come conseguenza lo sversamento di idrocarburi in mare. Così come il cane mitologico Argo era dotato di cento occhi, metà dei quali aperti anche di notte, ARGOMARINE porterà allo sviluppo di nuove tecnologie in grado di monitorare costantemente i nostri mari e lanciare in tempo reale l’allarme in caso di sversamento di idrocarburi nel Mediterraneo, con particolare riguardo per le aree sensibili dal punto di vista ambientale e di sicurezza.
Argomarine 1
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