Un numero del giornale che a vederlo oggi sembra un po’ stiracchiato: sette articoli in tutto, un paio di foto, una motovedetta della Capitaneria ed una Bandiera della Pace , le speranze, l’impaccio del debutto e qualche notizia; ecco cosa si può leggere nel n. 1 di Elbareport, uscito appunto il 16 Ottobre 2002 esattamente un anno fa, che resta in archivio con i 311 successivi a cui si debbono aggiungere le centinaia di aggiornamenti, perché quasi mai la domenica è stata una giornata di completo riposo per questa redazione. Da allora sulle nostre pagine abbiamo registrato 360.000 click, con un crescendo estivo stupefacente 30.000 contatti a giugno, 40.000 a luglio, 50.000 ad agosto, 70.000 a settembre, il quadruplo del dicembre 2002 . Il data-base che gestisce il nostro sito ci dice che in questo periodo abbiamo pubblicato 4.200 articoli di cronaca isolana ed usato una o più volte le 3.000 immagini di un archivio fotografico che è già crediamo importante patrimonio per la nostra comunità e che cresce numero dopo numero. Un numero quello del 16 Ottobre 2002, molto austero in cui si stenta ad intravedere, cosa sarebbero state le pagine di Elbareport nei mesi successivi, dovevamo ancora incontrare strada facendo le nostre “colonne” satiriche i vignettisti Attilio Gavassa e Alex Beneforti, che hanno “vestito” con le foto di Gian Mario Gentini il giornale. Abbiamo vissuto in questi mesi emozioni intense: quelle di Elena a Roma con l’Elba sotto il palco della più grande manifestazione pacifista della storia, le nostre davanti ai Ragazzi che lasciavano il Canile scacciati da una persecuzione ottusa, ma vincitori sui nani morali che con somma urgenza toglievano loro un area sulla quale ad oggi ancora non hanno fatto altro che distruggere. Abbiamo ancora nelle orecchie i singhiozzi di Gian Mario che in una agghiacciante diretta telefonica si imbatteva nel corpo carbonizzato della povera turista, la vittima degli incendiari assassini alla Galea di Campo, riviviamo la più alta protesta sullo scempio paesistico del Puntale dell’Acquaviva, quella di Pina Colli che, con il semplice racconto delle soste di tutta una vita al Puntale a riprendere fiato per la salita ed a riempirsi gli occhi di mare, fece venire la pelle d’oca ad una piazza gremita, ed ancora l’emozione più recente in ordine di tempo: l’incredibile applauso in Sala della Provincia a Maria Grazia la Rossa che non ha piegato la testa, assente la parte maggiore dei Politici con la “P” maiuscola di Portoferraio e zone collegate, che ha perso un’occasione di confronto personale con la voglia di pulizia morale di un popolo offeso dagli scandali. Emozioni che abbiamo vissuto e che abbiamo impastato con l’ordinaria allegria e l’ordinaria incazzatura in cui ci si imbatte ogni giorno, e con migliaia di ore di lavoro, di fatica, di sonno perso davanti ad uno schermo colorato o ad una caserma, nel Canile o attaccati al telefono per seguire minuto per minuto l’avanzata devastante del fuoco e per portarnne il racconto su uno schermo acceso nella casa accanto o in Australia. Questo essenzialmente è stato Elbareport che compie un anno di vita stasera, ci abbiamo provato a fare il possibile per farne un puntuale e diverso segmento informativo, dedicato agli elbani ed agli elbofili. Se ci siamo riusciti potete dirlo solo voi cari lettori.
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Pina Colli
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