In seguito alle tristi vicende estive inerenti agli incendi che hanno devastato gran parte del patrimonio boschivo del versante occidentale dell'Elba occorre che ognuno di noi si fermi a riflettere chiedendosi che cosa è possibile fare per arrestare il progressivo degrado ambientale della nostra Isola, ricorda il WWF Arcipelago Toscano. Ogni cittadino in base alla propria coscienza sarà chiamato a rivedere alcuni suoi comportamenti che - ormai consolidati nel tempo risultano estremamente difficili da eradicare - in quanto è in gioco la qualità della nostra vita futura. Sarebbe auspicabile un approccio più fiducioso verso le Autorità, alle quali ognuno di noi deve fornire miglior collaborazione per tentare di prevenire ed ostacolare tutti gli atti criminosi che annualmente attentano al nostro patrimonio naturale. Più volte il WWF ha Infatti ribadito come sia fondamentale, in tali circostanze, l'atteggiamento di attenzione e di collaborazione della popolazione elbana oltre alla pronta denuncia di comportamenti "anomali" e di potenziali reati. I pubblici amministratori hanno d'altro canto dei doveri ben più impellenti, verso i quali dovranno essere date delle risposte in tempi brevi: in questo contesto un aspetto molto importante è ciò che lega strategicamente il danno derivatoo dagli incendi estivi con la normativa edilizia e con il delicato sistema del vincolo idrogeologico. E' nota l'importanza che riveste un terreno ricoperto da una folta vegetazione ai fini della stabilità ed integrità del suolo rispetto ad uno reso arido e brullo per via del fuoco, specie alla luce dei progressivi cambiamenti climatici che ormai sono sotto gli occhi di tutti, come le sempre più frequenti precipitazioni a carattere tropicale, che già abbiamo sperimentato con l'alluvione del 4 Settembre 2002. Questa logico collegamento di fattori naturali trova riscontro anche nella nostra legislazione ambientale. Fin dal 1993 - rammenta il WWF - sono state emanate leggi che impongono ai Sindaci di censire e redigere la planimetria delle aree percorse da fuoco. Detta norma è stata poi ripresa nel 2000 con la riforma della legislazione contro gli incendi boschivi (alla cui stesura ha collaborato anche il WWF Italia), nella quale vengono inasprite le sanzioni a carico degli incendiari, ma vengono anche ribadite le competenze dei Comuni in merito alla permetrazione e pubblicizzazione delle aree in questione. La Regione Toscana ha ribadito questo concetto insieme al divieto assoluto di inedificabilità e cambio di destinazione d'uso dei terreni devastati dal fuoco per un periodo di quindici anni. Dunque dove è passato l'incendio vige il vincolo di inedificabilità, ma per rendere effettivo il divieto occorre in ogni caso che il Comune interessato abbia provveduto alla mappatura del terreno. E' questo - continua il WWF - un elemento fondamentale della strategia di lotta contro la più volte denunciata piaga della cementificazione selvaggia che purtroppo si sta diffondendo sempre più all'Elba oltre a essere un'arma per fronteggiare tutte quellle speculazioni che sono spesso il fine ultimo delle devastazioni incendiarie. La suddetta mappatura deve essere conclusa entro la fine del mese di ottobre di ogni anno ed inviata alla Regione ed al Ministero dell'Ambiente: il vincolo sull'area persisterà per tutti i quindici anni succesivi all'incendio e dovrà essere evidenziato in ogni atto pubblico che accompagnerà il terreno, e in particolare nelle compravendite. I Sindaci non potranno giustificare la mancata redazione dei catasti delle aree percorse dal fuoco con impedimenti di carattere materiale o temporale in quanto l'obbligo giuridico di provvedervi è stato sancito già da alcuni anni, dati quantitativi sulle aree incendiate sono disponibili anche presso la Comunità Montana e la Provincia, che già si sta attivando per tabellare ai fini del divieto di caccia, l'area bruciata nel territorio di Marina di Campo lo scorso agosto, esitono sofisticate tecnologie per individuare tali aree (per esmpio il satellitare) ed inoltre l'attuale Legislazione prevede la facoltà dei Comuni di avvalersi del Corpo Forestale dello Stato, organo di polizia con alta professionalità sulla conoscenza e il monitoraggio di tutti i danni all'ambiente naturale. Il WWF ha già di recente ricordato ai Sindaci queste loro responsabilità; alla cadenza del termine legislativamente previsto verranno rese note le Amministrazioni inadempienti, che dovranno rispondere alla collettività per questa loro inadempienza.
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