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Ageno: contro di me c'è la Massoneria

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 27 novembre 2003

Nella storia minuta di questa minuta isola l’intervista di Luana Rovini al Sindaco Ageno, in edicola con il Tirreno di Venerdì 28 Novembre ci resterà sicuramente. A quanto ci risulta per la prima volta un amministratore isolano ha parlato in maniera diffusa della Massoneria e del suo ruolo nel condizionare la politica elbana, infrangendo una sorta di tabù che sul fronte dell’informazione era stata proprio questa piccola testata per prima a rompere. A scorrere la lunghissima intervista anzi si capisce bene che proprio nell’attacco portatogli dalle logge Ageno individua la causa del sua difficilissima navigazione: “Quando mi parlavano del potere della Massoneria io ero portato a pensare che fosse una ruota di solidarietà, continuiamo a non voler vedere il problema ma esiste..” afferma in un passaggio il Sindaco che, per difendere il SUO regolamento urbanistico, rivendica addirittura di aver sfidato i massoni: “…in consiglio comunale io dissi che il Piano Regolatore non sarebbe stato condizionato dai cosiddetti poteri già forti”. Ed a dimostrazione del suo teorema un brano dell’intervista recita: “Se io avessi fatto un regolamento così come dicono, avrei dalla mia parte la massoneria inglese, di Carpani o la più elitaria, o pool di studi professionali ed un gruppo di soci in affari”. La ricostruzione sullo specifico punto di Ageno, che nella intervista parla a ruota libera di un’altra serie di problemi, dalla sua ricandidatura alla questione delle Ghiaie, non ci convince poi moltissimo, poiché senza contare su elementi vicini (se non organici) alla Massoneria non disporrebbe neppure della risicata maggioranza che ha in Consiglio Comunale, ma quello che ha affermato è al tempo stesso importante e di una assoluta gravità. Allora i “poteri forti” in questo paese ci sono e come, le logge massoniche orientano la politica delle amministrazioni e come, i comitati d’affari esistono e come, non sono il parto della mente obnubilata di qualche giornalista. Se quanto afferma il Sindaco di Portoferraio fosse vero (ed in larga parte lo è) questo dovrebbe essere definito come un paese a sovranità democratica, economica, imprenditoriale molto limitata. E i cittadini portoferraiesi dovrebbero accettare che spesso chi hanno mandato a governare, (o ad opporsi) non doveva rispondere del proprio operato solo a chi lo aveva eletto, o ad organi comunque deputati dalla Costituzione ad esercitare la politica come i Partiti, ma anche ad un club di signori incappucciati, legati per prima cosa all’interesse della consorteria, alla sua etica (si fa per dire) ai suoi non sempre nobili e trasparenti fini. Saremo ingenui, saremo fuori dal tempo, non saremo illuminati come Ufo Garocco che in orbita com’è, è colto dai raggi del sole anche quando qui sulla terra è gia tramontato, ma a noi i Massoni in politica e le scelte politiche fatte dentro le logge, non ci piacciono neanche un po’, come non ci piace chi dovrebbe starci vicino e continua a fare flanella con i “poteri forti”. La democrazia non ha bisogno di cappucci e “riservatezza”, la democrazia è una casa di vetro dentro la quale tutti possono guardare.


portoferraio panorama chiesa misericordia

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