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No al ruolo attivo nella guerra in Libia. Ma c'è chi progetta la pace mondiale

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 29 aprile 2011

L'intervento critico dell'assessore Marotti sul tema del conflitto libico, stimola ad osare ancora di più, cioè a parlare di pace. Se può essere lecito opporsi all'azione di guerra della nostra nazione, per un rappresentante del Circolo culturale Pertini è altrettanto naturale spendere qualche concetto sul bisogno di pace totale nel nostro pianeta. Certamente è difficile rimanere inermi mentre un dittatore che attua un genocidio, va indubbiamente fermato. Un giorno il diritto internazionale avrà un vero peso e il Gheddafi criminale di turno sarà fuorilegge e non potrà permettersi di sfidare il mondo per proseguire nella sue follie. La pace è senza dubbio un obiettivo che l'umanità deve porsi dopo 2011 anni di guerre quasi senza tregua. Non possiamo rimanere a livello degli istinti dell'età della pietra o poco meno. Qualcuno ha detto che la guerra è la massima espressione della stupidità dell'uomo, che appunto si autodistrugge con i conflitti armati. La pace è un punto di arrivo da perseguire con fede, per evitare che un giorno i marziani scrivano per noi un libro di storia dove ci sarà scritto: "C'era una volta il pianeta terra che ora non c'è più .." Sandro Pertini, passato attraverso due guerre mondiali, la lotta antifascista e la Resistenza, propose lo sviluppo di una comunità mondiale equa e solidale, da creare con un disarmo progressivo e controllato. Lo sostenne con un discorso che tenne a New York, alla Columbia University nel 1982. Ecco una sintesi: "Occorre moltiplicare a tutti i livelli le forme di contatto reciproco, per trarre il meglio dalle nostre comuni tradizioni e anche dalle nostre diversità, per il progresso e la pace di tutta l'umanità. Occorre insomma, conoscerci meglio: Wolfang Goethe, in una mirabile poesia, narra di due viandanti che in una not­te senza stelle vanno fianco a fianco e ognuno nasconde sotto l'ampio mantello una lucerna accesa, sicchè l'uno avverte la pre­senza dell'altro, non dallo splendore della fiamma, ma dall'acre odore del fumo. Così accade nella vita per i singoli e per i popoli, gli uni avvertono la presenza degli altri, solo attraverso il fumo acre delle polemiche e dei contrasti. Se invece l'uno aprisse il suo animo all'altro, tutti costaterebbero che hanno le stesse esigenze e quindi le stesse aspirazioni. Non estranei l'uno all'altro si senti­rebbero o peggio nemici, ma legati tutti allo stesso destino. Tutti i popoli della terra, affratellati, operino insieme per ren­dere la vita degna di essere vissuta. Esaltino la loro dignità nell'esaltazione della libertà e della pace". Se dopo un cammino difficile come quello di Pertini si arriva a dire tali concetti, nella sua età più matura, da Presidente della Repubblica, si può star certi che quelle erano parole di enorme saggezza. Non a caso Virginia Campidoglio ha avviato un nuovo forum per la nostra associazione, su questo tema, e ognuno può intervenire esprimendo il suo pensiero scrivendo a info@circolopertinielba.org e gli interventi saranno pubblicati su www.circolopertinielba.org il sito del "Pertini".


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