Il caso “Candidatura Logi” ha creato una vera tempesta nel DS elbano, lo scambio di dichiarazioni e missive infuocate tra la sezione diessina marinese ed il Segretario dell’Unione Zonale Alessandro Mazzei, potrebbe avere strascichi molto pesanti. Doveva tenersi nel primo pomeriggio di lunedì 13 ottobre a Portoferraio una riunione tra la segreteria elbana ed alcuni esponenti marinesi. L’incontro era stato convocato dal Coordinatore di Zona Giovanni Frangioni, probabilmente con l’intento di giungere ad una chiarificazione sulla questione, sollevata dai diessini di Marciana Marina e relativa alla ricandidatura del primo cittadino Marcianese da loro ritenuta inaccettabile. Ma alla riunione l’unico dirigente della sezione presente (gli altri avevano deciso di non partecipare chiedendo che il confronto si tenesse a Marciana Marina) sembra si sia trovato di fronte ad una lettera del Segretario del DS elbano, nella quale Alessandro Mazzei annunciava le sue non revocabili dimissioni dalla carica di primo dirigente elbano del partito della Quercia. La notizia si spargeva nel pomeriggio per l’Isola. Verso sera lo stesso Mazzei, raggiunto da una collega dichiarava testualmente che quando avesse ritenuto utile comunicare alla stampa una notizia del genere lo avrebbe fatto. Una mezza smentita quindi, probabilmente dettata dalle pressioni esercitate da più parte su Mazzei perché ritornasse sulle sue decisioni, mentre il Coordinatore Giovanni Frangioni dava notizia di una riunione con la Federazione piombinese programmata per lunedì, ma niente confermava sul contenuto della lettera. Fuori di dubbio comunque che la polemica che avrebbe condotto alla clamorosa decisione Mazzei, sia stata alimentata da una “ruggine” politica cresciuta negli ultimi mesi tra Mazzei e la sezione più organicamente votata al “correntone” della sinistra della Quercia, che a Marciana Marina aveva espresso cinque delegati al congresso su cinque, risultando determinante proprio per l’elezione di Mazzei (esponente del correntone) alla guida del DS dell’Isola d’Elba, anche se c’è da rilevare che sin dall’inizio i marinesi non avevano mostrato di gradire molto il peso che aveva assunto negli organismi dirigenti elbani la componente riformista, maggioritaria nella federazione piombinese, ma in minoranza all’Elba. E’ probabile comunque che nei prossimi giorni la diplomazia interna diessina si metta al lavoro per far rientrare le dimissioni del segretario, che aprirebbero probabilmente un confronto ancora più aspro interno per la ricomposizione di un quadro “accettato” dalle diverse (molto variegate) anime della Quercia isolana.
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