Gli scacchisti elbani vincono il campionato regionale di Serie C. Una grande impresa quella della squadra capitanata da Sergio Santinelli, avvalorata dal fatto che quest’anno, per la prima volta da molto tempo, si è creata una vera e propria situazione di emergenza visto che molti scacchisti hanno abbandonato temporaneamente il Circolo Scacchi Elba. A differenza degli anni passati, infatti, quest’inverno sono state solo due le squadre elbane a prendere parte ai rispettivi campionati. Nonostante l’evidente deficit, il team isolano è riuscito a qualificarsi in Serie B, dove giocano alcune fra le migliori compagini toscane. La promozione è arrivata addirittura con un turno di anticipo (l’ultima giornata, per gli elbani, sarà infatti di riposo). La striscia di vittorie consecutive è iniziata domenica 20 febbraio con il successo di misura contro i favoriti dell’Empoli, contro cui gli elbani hanno vinto per 2,5 a 1,5. Nel match disputato a Piombino, luogo nel quale l’Elba gioca tutte le sue gare, è stata fondamentale la vittoria di Daniele De Nadai contro il candidato maestro Vincenzo Valori, che almeno sulla carta sembrava più forte. Stesso risultato contro il Pisa, anch’essa fra le compagini che ambivano al passaggio di categoria. Sorte analoga il 13 marzo per il circolo di Pontedera, la sfida forse più facile per i giocatori isolani. Fondamentale è stata infine la gara di domenica scorsa contro il Livorno Scacchi C. La prima scacchiera dell’Elba A, il piombinese Daniele De Nadai, ha controllato senza alcun problema il labronico Maurizio Soventi, costringendolo alla patta, mentre i compagni Armando Galletti, Dario Ferro e Angelo Cafaro, hanno fatto il resto vincendo tutti e tre i loro incontri. Buone prestazioni anche da parte del giovane Fabio Bartoli, che ha preso parte ai primi due turni del girone. «Siamo molto contenti di questo risultato - dice Sergio Santinelli, responsabile della squadra scacchistica - e l’anno prossimo cercheremo di confermare questa straordinaria prestazione. Non sarà facile visto che ci sono team molto forti, ma abbiamo il dovere di provarci».
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