Domenica 12 ottobre parteciperò alla Marcia per la Pace Perugia – Assisi in rappresentanza della Provincia che sarà presente anche con il Gonfalone. La quindicesima edizione della Marcia, organizzata dal Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani e dalla Tavola per la Pace, ha per tema “Per un’Europa di pace”. Aderendo all’iniziativa, la Provincia intende lanciare in questo modo un segnale importante teso a contribuire alla costruzione dell’Europa unita nei valori della pace, della giustizia e dei diritti umani, mettendo un freno al dilagare della guerra, dell’ingiustizia e del terrorismo e del crescente disordine internazionale. Personalmente partecipo alla marcia perché credo che sia necessario lavorare per la pace preventiva, creando condizioni di giustizia e di rispetto dei diritti umani. Partecipo a questa marcia perché non ha etichette politiche, perché è capace di mettere insieme una pluralità di posizioni accomunate dalla ricerca della pace. Partecipo alla marcia per condividere il cammino dei rappresentanti di tanti popoli del mondo, che si sono incontrati durante la settimana dell’“Onu dei popoli” per condividere difficoltà e soluzioni. Camminerò con i tanti rappresentanti della società civile che non si limitano a protestare ma a ricercare e realizzare risposte alle sfide locali e globali. Marcerò con la consapevolezza che un altro mondo è possibile; ed è possibile sognarlo e costruirlo insieme. Un impegno che è di tutti, senza contrapposizioni, a condizione che si tenga un clima di ascolto (presupposto della collaborazione) e di rispetto fra diversi soggetti, ruoli e metodi. La marcia come opportunità anche per un ulteriore incontro fra i rappresentanti politici e quelli delle organizzazioni sociali e dei movimenti, dove questi ultimi, come ha scritto il presidente delle Acli, possono “offrire alla politica, insieme con domande e inquietudini, anche idealità, risorse, reti organizzative, progetti. Ai partiti la responsabilità di mettersi in ascolto e di saper cogliere l'occasione, di cominciare a riconciliare rappresentanza e rappresentatività, ruoli istituzionali e coscienza civile”.
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