Egr. Sig. Rossi, da fonti sicure, certe e documentate (atti comunali) risulta che uno dei costruttori di Procchio, Fiorello Filippi, abbia avuto rapporti d'affari con l'amministrazione campese (come vivaista). Non vorrei che, se venissero espletate indagini tipo luminaria, le conseguenze portassero il sig. Beneforti a strapparsi le vesti per eventuali arresti domiciliari (in attesa delle Sughere) di qualche altro funzionario o dirigente o amministratore campese. Nell'attesa di conoscere la reazione del sig. Primula Russa (noi no) o piccoli scrivani fiorentini, La saluto distintamente. Enrico Grittini Gentile Signor Grittini Fidando sulla sua magnanimità e ricordandole l'etimo di "egregio" (ex grege = colui che esce/si distingue dal gregge) mi consenta di declinare l'epiteto, non già per disprezzo verso i nobili ed utili animali (ovis vel capra) che le greggi compongono, ma al contrario poichè, in ragione di un'idiosincrasia verso i ruoli di spicco, tipo quello del cane-pastore, preferisco la egualitaria condizione ovina. Ciò necessariamente premesso devo confessarle che in una occasione ebbi una lunga discussione col Sig. Filippi Fiorello. Accadde anni fa, presso l'allora ristorante "Da Boris", pericolosamente contiguo all'azienda vivaistica di cui alla sua missiva, al termine di un pranzo consumato su tavoli separati (io stavo con la mia signora, lui con altra persona di sesso maschile) Scoprii in quella unica occasione di contatto di avere col citato Filippi una forte affinità di vedute, anche se limitata ad un aspetto dell'umana vita: la pratica sportiva del ciclismo. Discutemmo animatamente per circa una mezza oretta dei campioni del pedale che allora andavano per la maggiore, grande uggia così provocando tanto alla mia consorte che al suo compagno di desco. Cosa mi consiglia? Secondo lei dovrei andare a costituirmi? Attendo una illuminante risposta.