Ora a lamentarsi di come ce la stiamo passando su questa zattera pietra in navigazione tra la Tuscia e la Corsica, ci vorrebbe davvero muso, se si pensa alle sorti della gente di quell'arcipelago comunemente noto come "Giappone", o per andare più sul piccolo, sempre restando sulle isole, ai grattacapi dei nostri fratelli lampedusani. E' opportuno quindi fare buon viso a relativamente cattivo gioco ed accettare con filosofia anche "l'allarme lymantria", tanto più che non è il primo, e che dopo esserci spaventati qualche anno fa che sembrava che quei brutti bachi fossero destinati a sbafarci infino le calcagne si vidde, dopo il gigantesco puzzo che ci fecero intorno, che la biblica devastazione annunciata non ebbe poi luogo. Quest'Isola ha dimostrato di avere avuto la capacità di resistere (e contrastare) le più imbecilli introduzioni di specie allogene: dai maiali da bersaglio detti cinghiali ai pecori-mufloni ronzicatutto, passerà anche la lymantria. Quanto ai nocivi bipedi: i Cimabui, I Capatazzi Vaporini etc. il discorso è un po' più impegnativo, ma col tempo e con la pula anco la sorba matura, ci sbarazzeremo anche di loro.
lymantria rid