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Il boro e l'oro blu

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : venerdì, 10 ottobre 2003

Allora, quello che avevamo temuto e denunciato nel nostro ultimo documento è vero: la Regione Toscana, su richiesta di Cigri ed Asa e su sollecitazione della Provincia di Livorno, ha chiesto al Ministro della Sanità, che l'ha concessa, la deroga alla norma che impone limiti alle sostanze inquinanti pericolose contenute nell'acqua ad uso umano. Adesso, grazie a questa iniziativa, l'acqua che arriva dal Val di Cornia con altissime quantità di boro, e quindi pericolosa per la salute, può essere mandata tranquillamente nelle case degli elbani e spacciata e fatta pagare per acqua potabile. La Regione Toscana nel 2003, anno internazionale dell'acqua, ha organizzato manifestazioni internazionali, ha inviato i propri rappresentanti in giro per il pianeta e speso centinaia di milioni per proporre al mondo, all'insegna dello slogan "L'oro blu, l'acqua è di tutti", il modello toscano. I successi mietuti in proposito dall’amministrazione regionale sono stati raccolti in una pubblicazione portata al forum mondiale di Kyoto, in Giappone, dall'Ass. Franci in persona, alla testa di un'adeguata delegazione di cui faceva parte anche l'assessore Barbini, così come era avvenuto qualche mese prima in occasione del World Summit sullo sviluppo sostenibile che si era tenuto in Sud Africa. Ma la Regione non si è limitata a questo: ha organizzato anche un forum mondiale alternativo sull'acqua direttamente a Firenze, con la presenza di mille delegati provenienti da oltre 50 paesi. Tema in discussione niente di meno che la costituzione di un'Autorità mondiale dell'acqua, da contrapporre addirittura all' Organizzazione Mondiale del Commercio. Non vi è dubbio che il presidente Martini voglia presentare Firenze come luogo predestinato a cambiare i destini dell'Umanità. Da qui potrebbe ripartire una nuova Renaissance, in grado di proiettare nel mondo la luce della cultura e i valori di una grande tradizione. Non sappiamo se i geni che di cui disponiamo adesso hanno la stoffa di quelli del Rinascimento, ma è senz’altro legittimo sperare e provare. Solo che mentre questi nuovi geni sperano e provano a insegnare al mondo come si risolvono i problemi idrici, Pistoia rimane un mese all'asciutto e Montecatini (città delle acque ) senz'acqua. E, la cosa più grave, viene stabilito che la colonia elbana, in barba ai dotti insegnamenti al mondo, può essere alimentata con acqua non potabile e che, soprattutto, non vale neanche la pena di avvertire le popolazioni ignare. Questo fatto dimostra, senza ombra di dubbio, una verità amara: gli amministratori regionali e provinciali vedono l'isola come un raro concentrato di bellezze naturali (giustamente) da difendere, ma non sono affatto interessati alla protezione degli elbani. Sintetizzando, si potrebbe dire che amano l'Elba e odiano gli elbani. Non si spiegherebbero altrimenti le numerose calate di tutti i grossi calibri, da Martini a Franci, da Conti a Frontiera, sull'isola a discutere solo ed esclusivamente (ossessivamente) di difesa del territorio, mentre ci mandano acqua che rischia di rovinarci la salute. C'è veramente da chiedersi con chi abbiamo a che fare e se non ci convenga essere un tantino preoccupati. A prima vista, hanno l'atteggiamento di chi, sentendosi superiore, ondeggia tra l'arroganza e il paternalismo venato di razzismo, che ricorda quello degli intellettuali tedeschi del 700 nei bassi napoletani, non avendone però la cultura e lo spessore: Conti non è Goethe. O no? Basta sentirli parlare, alcuni di loro, e ti chiedi dove prendano mai il coraggio di ergersi a maestri. Sembrano raccattati in un mercato rionale. Sarebbe giunto il momento che fosse fatto capire loro civilmente e legalmente, ma anche decisamente, che non possono continuare su questa strada (i nostri cugini corsi, con sistemi certamente sbagliati, lo avrebbero già fatto). E che dire dei sindaci elbani, massime autorità comunali in materia di sanità (5 di loro sono addirittura medici), che non aprono bocca ? E che dire del dipartimento prevenzione dell'Asl dell'Elba, che non fa le analisi sul boro, e che dire della Comunità montana dell'Elba che fino ad adesso ha fatturato acqua di dubbia potabilità come acqua potabile? I cittadini elbani che si renderanno conto di aver pagato, per anni, per potabile un’acqua addirittura pericolosa hanno tutto il diritto di chiedere che vengano accertate eventuali responsabilità penali, in riferimento a possibili danni alla salute, e di chiedere pure che venga loro rimborsato quanto ingiustamente pagato. Il Movimento Elba 2000, nei prossimi giorni, cercherà di verificare se esistono le condizioni per la costituzione di un comitato che, appoggiandosi ad un'associazione nazionale per la difesa dei consumatori, faccia chiarezza su tutti gli aspetti di questa sconcertante vicenda.


acqua rubinetto

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