Il Tirreno con gli articoli di De Girolamo e l’intervista dell’assessore regionale Marson ha offerto uno spaccato interessante sul dibattito in corso in Toscana sul ruolo contraddittorio delle varie istituzioni. De Girolamo lamenta -riprendendo anche recenti considerazioni critiche di Bernabò- che nella ’architettura istituzionale’ c’è qualcosa che frena vuoi che si tratti di Peretola che degli impianti per i rifiuti. L’inghippo starebbe nella affollata platea dei soggetti chiamati a decidere, Regione, Province, Comuni a cui vanno aggiunte le comunità montane ( per la verità sul viale del tramonto) Autorità d’ambito. Se passiamo alla intervista dell’assessore Marson notiamo subito una differenza piuttosto vistosa. Infatti, sia in riferimento a Peretola ma anche al piano della costa e ad alcune aree particolarmente sensibili come la Val di Cornia, la Marson fa riferimento al parco della Piana, al parco della Val di Cornia che pure difformi da quelli noti della Maremma e di San Rossore sono chiamati ad ‘interferire’ e autorevolmente in scelte così importanti e delicate per l’ambiente. Quelle dei parchi perciò ma non di meno quelle dei bacini idrografici con il loro carico di problemi e di rischi. Ecco, nella ‘architettura’ di De Girolamo questi soggetti mancano eppure specie per una regione come la nostra - come ben sottolinea la Marson- essi hanno un ruolo molto importante. Detto in altri termini pensare ad un governo del territorio più efficace come afferma il titolo V della Costituzione finora bellamente ignorato ( dopo 10 anni) senza quelle pianificazioni ambientali che non seguono i confini amministrativi ma quelli ambientali è un grave errore. In Toscana e in Italia, A Peretola come in Abruzzo dove sotto l’altro patrocinio di Gianni Letta si stanno portando avanti progetti rovinosi per i parchi e l’ambiente con il pretesto del terremoto.
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