Tutte le volte che dobbiamo rappresentare la realtà elbana ai colleghi che stanno in continente c'è da fare una fatica bestiale: primo per far loro capire quello che è accaduto, secondo per convincerli che non li stiamo prendendo per il culo, terzo nel caso che si riesca a passare i primi due ostacoli che le persone di cui parliamo non possono rappresentare il paradigma dell'elbano medio. Prendiamo ad esempio quell'immane casino che è il Consiglio Comunale di Portoferraio: la maggioranza (totale 11) è costituita da 9 consiglieri eletti in maggioranza il sindaco e un consigliere che si dichiara di minoranza ma che vota con la maggioranza, la minoranza (totale 10) conta quattro gruppi: uno di cinque dei sette consiglieri eletti in minoranza, uno di un consigliere eletto in minoranza che però ora sta per suo conto, uno di un consigliere eletto in maggioranza ma che sta in minoranza, uno di tre consiglieri eletti in maggioranza ma che ora stanno in minoranza dichiarandosi FORZA ITALIA così come FORZA ITALIA si dichiarano altri che sono in maggioranza, roba da farsi venire il mal di testa solo a spiegarlo sapendo come stanno le cose, figuriamoci a capirlo. Proviamo, come farebbe il nostro presidente del consiglio, Dio ce lo conservi almeno altri sette minuti e mezzo, a fare un pararagone carciofilo: provate a pensare ad una partita tra due squadre in cui ci sono giocatori che singolarmente o a gruppi si mettono a tirare ora in una porta ora nell'altra e con l'arbitro che ogni cinque minuti si inventa tre regole nuove senza comunicarle, ecco una cosa del genere forse potrebbe risultare incasinata quasi come la Biscotteria e di conseguenza il governo di Portoferraio. Aggiungete al tutto il vezzo dei maggiorenti di sparare frasi epocali tra il metafisico, il salgariano e il "fumato perso": "ho incontrato una mamma col bimbo che scianguava", "il capitano non abbandona mai la nave", "avanti tigrotti della Panelba!" "a che servono i parchimetri di via Carducci oltre che per farci pisciare i cani?" "mettetevi le mutande di bandone!" ed abbiamo il quadro quasi completo. Per questo alla fine dell'ennesima giornata ad osservare questo "Macondo" in salsa ferajese, dopo la lettura dell'ultima mail del Sindaco abbiamo avuto la tentazione di telefonare a Santoro, ma non Michele, bensì al di lui cugino Adolfo che dirige il reparto psichiatrico dell'ospedale. Capace che se lo invitiamo ad un prelievo collettivo l'ASL lo sconto-comitiva sul ticket ce lo applica.