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Un imporante intervento ortopedico all'ospedale di Portoferraio

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : lunedì, 06 ottobre 2003

E’ stato eseguito nella giornata di Venerdì 3 ottobre presso l’ospedale di Portoferraio, dalla equipe del dott. Antonio Boni, primario della U.O. Ortopedia, un intervento di protesi totale di caviglia su una giovane paziente che aveva riportato una frattura all’articolazione esitata in artrosi post traumatica. L’intervento, che permette di evitare l’artrodesi (che blocca l’articolarità della caviglia) rappresenta una novità assoluta per il nostro ospedale, e una rarità sull’intero panorama nazionale: basti pensare che, in Italia, non si effettuano più di 50-70 operazioni di questo genere all’anno. La tecnica chirurgica, assolutamente innovativa (è stata perfezionata soltanto dal 1997), prevede l’applicazione di una protesi articolare in acciaio con inserto in polietilene (dunque non cementata) in grado di osteointegrarsi con il tempo: permette al paziente di cominciare a caricare sulla gamba già dal giorno successivo all’intervento, dopo l’applicazione di uno stivaletto gessato (che dovrà essere portato per circa un mese) L’operazione, che non esclude una successiva artrodesi nel caso in cui si verifichino dei problemi, presenta difficoltà tecniche notevoli, a causa del limitato spazio articolare e della conseguentemente ridotta strumentazione, che obbliga ad una precisione altissima nell’utilizzo. All’intervento eseguito a Portoferraio ha collaborato in equipe il prof. Marco Bardelli dell’ospedale SS. Annunziata di Ponte a Niccheri (Firenze), uno dei maggiori esponenti italiani della tecnica, che si è affiancato al dott. Boni e al personale di sala, dimostratosi professionalmente davvero molto preparato. L’operazione, perfettamente riuscita, è durata due ore e si è svolta nella nuova Sala Operatoria Traumatologica del Presidio Ospedaliero di Portoferraio: proprio l’elevato livello qualitativo e la modernità della strumentazione in dotazione presso le nuove Sale Operatorie, infatti, si rivelano fondamentali per poter sfruttare con massima efficacia le capacità dei nostri operatori, consentendo così alla sanità locale di poter erogare prestazioni di eccellenza.


ospedale 2

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