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ANPANA: Paradisiaca isola, ma inferno e tragedia per cani e gatti randagi.

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 10 febbraio 2011

Purtroppo la bella Isola D'Elba e l'unione degli otto comuni presenti, hanno preso dalla Regione e dal Ministero ben 235.000,00 €, per la realizzazione di un canile sull'isola per garantire l'applicazione di una Legge che prevede l'esistenza di canili dove ospitare i cani randagi, datata ben 1991. I fondi qualche anno fa sono stati stanziati, e consegnati per questa realizzazione, ma di una struttura idonea non ve nè traccia. L'ANPANA da circa due mesi si stava interessando all'accaduto, migliaia di gatti randagi centinaia di cani, girovagano liberi senza custodia senza padroni, e vengono accuditi da volontarie che non hanno avuto alcun aiuto da nessuno, Associazioni animaliste comprese presenti sull'Isola. Ed ecco che interessandosi alla vicenda l'ANPANA scopre che gli unici aiuti arrivano dalla lontana Svizzera, un'Associzione costatata la necessità, e vista la assoluta mancanza di interventi di chi è sul posto, ha deciso di interessarsi della problematica e aiutare le volontarie dell' Elba, sterilizzando questi animali a propie spese, con estreme battaglie anche contro un associazione animalista dell'Isola che preferisce far proliferare il disagio piuttosto che risoverlo a monte. Così Operatori dell'ANPANA si sono interessati raccogliendo interviste, filmati, fotografie, e non essendo in loco, si è chiesto l'intervento di Striscia la Notizia per dare voce a questa problematica annosa e veramente disdicevole. Disdicevole perchè quei fondi sono stati destinati specificatamente per rispettare una Legge, e non per altro, e così ecco che arriva una notizia fresca, finalmente i Carabinieri del NAS evidentemente venuti a conoscenza dei fatti, hanno anticipato per una volta la televisione, e sono andati negli uffici del'unione per capire cosa sia successo e quali responsabilità dovranno assumersi gli Amministratori locali. L'intervento dei NAS era atteso e speriamo che presto qualche responsabilità sia chiara, ma il problema resta e nell'immdiato cosa intendono fare i Comuni dell'Elba? Dopo non avere speso un centesimo elargito allo scopo di rispettare la Legge, ora quali interventi si intendono prendere per far si che i migliaia di Gatti e Cani randagi trovino sistemazione? Presto l'ANPANA aprirà i sui battenti anche sull'Isola impiantanto una Sezione che potrà formare anche Guardie Ecozoofile, che faranno rispettare la Legge e vigileranno a favore di questi poveri animali e di un ambiente trascurato. L'Ufficio Pubbliche Relazioni ANPANA Cari amici dell'AMPANA Permettete al Direttore di Elbareport da ormai anziano ambientalista isolano di fare qualche osservazione su quanto scrivete. Per iniziare vi do ragione circa il quadro di pesante inadempienza istituzionale a fronte di un problema che si sta continuamente aggravando, cominciando a specificare però che se tutti gli amministratori elbani hanno una parte di responsabilità nella mancata realizzazione del Parco-Canile è fuor di dubbio che il Comune di Capoliveri abbia fatto il possibile e l'impossibile (negli ultimi anni e con amministrazioni di segno diverso) per trasformare la vicenda in una sorta di pratica da U.C.C.S. (Ufficio Complicazioni Cose Semplici) e che spinto da qualche decina di persone (ahinoi votanti) non rassicurate dalla distanza di un km tra i cani e le loro delicatissime laconesi orecchie, a uscirsene anzi riuscirsene con la irricevibile proposta del ghetto dei cani (e di chi se ne volesse occupare volontariamente) a Calamita. Proseguo ringraziandovi per questo vostro nuovo interessamento per l'Elba dichiarando che chiunque viene su questo scoglio con l'intenzione di dare una mano a risolvere i suoi problemi, come associazione o singolo cittadino (venga dalla Val Camonica, da Ripafratta o dalla Svizzera) deve essere accolto da noi selvaggi nativi con rispetto e affetto. Ciò premesso papale-papale credo che ai comuni cittadini elbani (cosi come ai gatti o ai cani bisognosi di cure) non interessi una sorta di guerra delle Sigle. Niente vieta al mondo animalista di discutere su come è meglio agire, di dividersi in parrocchie, anche la spinta ad essere più efficienti degli altri può essere considerata positiva ma "est modus in rebus". Restando in argomento felino ricordo una massima confuciana (dai più erroneamente attribuita a Mao Dze Dong) "non importa di che colore è il gatto, basta che acchiappi i topi". Traduco: non me ne frega niente se un'operazione di recupero e di aiuto avrà il bollino dell'ANPANA, dell'ENPA o del Ragazzi del Canile: l'importante è che si faccia. Lasciatemi poi dire che alcuni passaggi del vostro "proclama" appaiono piuttosto ingenerosi con chi comunque si è impegnato da anni per rendere un po' più civile quest'Isola, che mi pare liquidiate con molta sufficienza, se non altro perché del problema si interessa da qualche mesetto in più e ha ripetutamente denunciato (anche dalle pagine di questo giornale) le violazioni di legge. Come dire che la vostra proposta risulterà ben accetta e credibile per quanto si presenterà come collaborazione col territorio e con quello che già esiste (sia a livello di volontari "cani (o gatti) sciolti" che di associazioni strutturate) più che come alternativa. Una domanda sorge spostanea lette le vostre dichiarazioni: le guardie zoofile che avete in animo di formare lavoreranno di concerto con quelle che già agiscono sull'Elba per conto del WWF o ognuno per sé e Dio per tutti? In ultimo la vicenda di Striscia la Notizia. Da vecchio operatore della informazione (forse un po' snob) lasciatemi storcere il naso sulle operazioni sensazionalistiche una tantum, che magari risultano efficaci per mettere alla berlina questo o quel personaggio, ma che nel tempo incidono assai poco sulle cose. Voi probabilmente ignorate che ai tempi della "chiusura del canile portoferraiese" deciso nel 2002 dalla più oscurantista giunta che l'Elba ricordi, i "Ragazzi del Canile" riuscirono a muovere Lucci e la Troupe delle Iene, con gran clamore nazionale, sì ma alla lunga - il canile morto e non ancora resuscitato è nella bara - con nessun ritorno pratico. Più chance si potrebbero avere con un lavoro da fare quotidianamente con l'informazione locale, il cui pungolo ed il cui controllo è essenziale per far mutare gli intendimenti in senso positivo. Comunque, e atteso che secondo quanto possiamo capire i NOE non si muovono sbirciando l'agenda dei futuri impegni delle trasmissioni di Antonio Ricci, accoglieremo di buon grado la eventuale gabibbata prossima ventura. Il giorno dopo ci aspettiamo però che tutti quelli che hanno a cuore il problema, si mettano a ragionare, seriamente per risolverlo.


gatto nero

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