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A Sciambere dello "stiamo lavorando" (ma per chi?)

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 21 gennaio 2011

1 - E’apprezzabile che l’a.d. di moby intervenga pubblicamente per spiegare la causa dell’aumento del costo delle corse ma purtroppo l’obiettivo non sembra raggiunto o, perlomeno, l’unico dato portato a conferma della necessità dell’aumento è quello relativo al costo carburante di un’ora di navigazione (3200 euro). Non conoscendo né gli altri dati che concorrono alla formazione del prezzo, nè come questo dato sia stato estrapolato – costo del carburante e consumo medio di una nave in servizio -, l’unica riflessione possibile è che forse sarebbe l’ora di rinnovare la flotta con navi dai motori meno sciuponi. 2 - Per il resto mi trovo fra quelli che non hanno capito niente. Non vedo come gli interessi degli elbani debbano coincidere con quelli di moby. Vero è che navarma/moby fa servizio sulla linea piombino portoferraio da oltre 50 anni come vero è che navarma/moby in questi 50 anni, proprio partendo dagli utili realizzati sulla linea piombino portoferraio ha costruito un piccolo impero armatoriale armando navi che, forse perché di nuova generazione e dunque meno ingorde, servono, a costi proporzionalmente inferiori, e favorendone dunque la concorrenza fatta all’Elba, altre isole del tirreno. 3 – L’affermazione che moby non gode di finanziamenti pubblici è certamente corretta ma altrettanto certamente moby non serve capraia, il giglio o gorgona come fa toremar (vedi continuità territoriale e simili amenità) e, possiamo dirlo?, ha una politica dei prezzi, nelle stagioni in cui se lo può permettere, presumo legittima ma forse un tantino spregiudicata (per i non residenti) facilitata in questo dalla mancanza di concorrenza efficace, sia sul piano dei servizi che dei costi, della bella addormentata toremar (a questo proposito la regione, anziché svegliarla, preferisce privatizzarla, come dire non c’è limite al peggio). 4 - Se poi, un giorno, moby decidesse di chiudere gli uffici di portoferraio e, coerentemente, di rinunciare alle concessioni di trasporto in essere con l’autorità portuale potrà spiacere, ma la nostalgia non ci impedirà di cercare, credo con buone possibilità di trovarlo, un altro fornitore di servizi. Egr. a.d. se posso essere franco la sua lettera mi sembra un’estensione della frase tipica che alcune imprese buontempone scrivono su grandi cartelli quando ci costringono a lunghe file sulle strade: - stiamo lavorando per voi - mentre è noto che, sempre legittimamente, stanno lavorando perché sono pagate per farlo. Il fatto è che risulta antipatico e, le dirò, vagamente medioevale, dopo aver pagato, essere bruscamente invitati a ringraziare. Il mitile ignoto P.S. Per il pres. rossi e l’ass. ceccobao: visti i discorsi che circolano provate a ripensarci.


traghetto Moby Lines avaria

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