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Controcopertina: Ancora sui disagi scolastici Gaudenz risponde a Pacini

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 19 gennaio 2011

Egr. sig. Pacini, ho letto con attenzione il suo comunicato stampa e il commento puntuale che l'editore ha ci ha fornito. Devo dire che Lei ha dato voce a quello che molti dicono, la piazza mormora e nessuno affronta, anzi molti fanno come gli struzzi. Conosco bene le problematiche della nostra scuola superiore, molto ho scritto e, forse, sarebbe stato più opportuno che in quelle occasioni avesse preso carta e penna per ricordare a chi siede in Giunta e in Consiglio Provinciale, nella sua stessa maggioranza, quali fossero le condizioni delle nostre scuole, la mancanza di spazi, di locali, di palestre, etc. e questo non è riferibile solo al Foresi ma a tutte le scuole superiori elbane, come non ricordare che al Cerboni ancor oggi fanno educazione fisica nel Palazzetto e la Provincia pone nel Bilancio la promessa di un investimento che poi non attua? Che dire delle richieste che la prof.ssa Ceccherini pone compiutamente e dignitosamente nei corretti consessi a favore dei propri alunni e che la Provincia non soddisfa? Dove era Lei e gli altri genitori quando i ragazzi (molto civilmente) hanno organizzato la manifestazione pubblica di dicembre per urlare il loro disagio? Il partito nel quale milita si pone quale paladino della legalità ed allora perché non sollecita la sua maggioranza in Provincia a compiere gli atti necessari al perfezionamento delle procedure con il Comune di Portoferraio? Proprio oggi che siamo all'antivigilia dell'orientamento si accorge di ciò che succede al Foresi, non ha mai letto di recente i giornali dove scrivevo delle condizioni in cui erano i ragazzi nelle aule o a far lezione nel teatrino. Nessuno politico si è sentito in dovere di sostenere ciò che scrivevo, chiedere a chi ci amministra contezza dei contenuti stampa. Trovo questa sua uscita molto più strumentale che funzionale alla risoluzione del problema e molto tardiva e, facendo di un erba un fascio, discriminante verso quegli insegnanti che compiono quotidianamente il proprio dovere in una situazione parimenti disagevole? Certo, ci sono responsabilità organizzative e gestionali ma né un Consiglio di Istituto né il Dirigente possono costruire aule che non ci sono per soddisfare non solo le legittime richieste delle famiglie ma neppure assicurare una qualità di vita, in alcuni casi, dignitosa; l'alternativa è il numero chiuso con buona pace di chi vuole scegliere, in pieno diritto, la scuola per la formazione dei propri figli salvaguardando, in primis, le indicazioni attitudinali suggerite dalla scuola di provenienza. Credo che in pochi abbiano l'onestà di fare una riflessione sulle proprie responsabilità ed ammettere, umilmente, di avere sbagliato nel pensare e programmare questa scuola superiore all'Elba, perseguendo sogni e chimere. Forse, partendo da questa riflessione, abbandonando gli atteggiamenti autoritari privi di autorevolezza, scendendo dal piedistallo e comprendendo che tutti gli attori in gioco hanno pari dignità rimuovendo la presunzione di non avere sempre ragione e imponendo al compagno della porta accanto di trovare ogni soluzione ai propri problemi, non punendo o demonizzando chi solleva il problema, forse, in un confronto tra tutti gli attori fatto con grande umiltà e senza pregiudizi, alla luce del sole e non nelle segrete stanze, potrebbe essere ritrovata quella tranquillità e serenità, rimanendo sempre nell'ambito della legalità, che ci permetterebbe di fare una corretta fotografia dello stato attuale dell'arte e trovare una strategia condivisa per migliorare la situazione nell'interesse dei ragazzi, uniche vittime del nostro mondo di adulti fatto di strani poteri aleatori e incapaci da dare risposte concrete. Mi permetto anche una piccola replica al sig. Rossi. Non ho risparmiato alcuna critica al Ministro Gelmini; istituii al Comprensivo di Portoferraio, ancor prima che la riforma diventasse legge, una commissione invitando una rappresentanza di insegnati provenienti da tutte le scuole elbane e della quale conservo gli atti, per comprendere tecnicamente gli effetti, sul territorio isolano, dell'innovazione che ci avrebbe colpito e, redatta una relazione avrei compiuto i corretti passaggi istituzionali per inoltrare formale protesta e contestuali richieste al Ministero. Purtroppo la mancata collaborazione di pochi addetti ai lavori non ci permise di completare il lavoro che, di conseguenza, è rimasto incompiuto. Ma nel caso sollevato dal sig. Pacini, ed in particolare sullo stato della scuola superiore elbana, nel campo edilizio e programmatico, le responsabilità vanno ricercate altrove, questo solo per non dare pretesto, a chi la riforma la sostiene in tutti i suoi aspetti, di replicare e farsi ragione oppure, ad altri, di creare falsi alibi di auto-assoluzione.


liceo foresi scuola grigolo

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