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A Sciambere neorealista

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 02 gennaio 2011

Carissimo Elbareport e carissimo direttore, con la speranza che, anche se dopo aver letto l'a sciambere di oggi 31 mi era passata, il 2011 sia un po' meno fetente, vi mando i miei NON auguri di buon anno. Non ho potuto, in questo periodo, collaborare quanto avrei voluto a causa di problemi sia personali che di salute (questi minori) che sembrano tuttavia vicini a risolversi. Personalmente mi auguro, nei prossimi mesi, di poter partecipare con un po' più di costanza al giornale e alla sua preannunciata socializzazione, sempre che il mio contributo sia gradito. Ringraziandovi, come elbano di risulta, del lavoro fatto, buon proseguimento, beppe contin Caro Beppe Non sei il primo che mi tira (amabilmente) le orecchie per l'ultimo A Sciambere del 2010 (uno mi ha suggerito di firmarmi d'ora in poi Grande Capo Orso Incazzato della tribù dei Piedi Rossi), ma fate bene, un po' per cercare di vedere la parte mezza piena della bottiglia mezza vuota, un po' per stroncare sul nascere una mia possibile ulteriore filippica sulla ipocrisia di molti degli auguri che si ricevono (ed ovviamente si inviano) che iniziava dalla riflessione: "Ma perché mi fa gli auguri proprio questo qui che se potesse davvero mi inforchetterebbe?" Era un po', se vogliamo, la prosecuzione del ragionamento conclusivo di "Miracolo a Milano" di De Sica laddove il geniale sceneggiatore Cesare Zavattini faceva volare sui manici di scopa il popolo dei poveri anzi dei pezzenti della supposta (nel senso di bassa insinuazione) capitale morale d'Italia verso Utopia rappresentata come "Un paese dove "buongiorno" voglia dire veramente "buongiorno"", che poteva avere per corollario "dove "auguri" voglia dire veramente "auguri" e dove "vaffanculo!" voglia dire veramente "vaffanculo"" Ma non illudiamoci che l'Assessore, il Consigliere, il Sindaco, il Presidente, il Segretario, l'Onorevole, possano aver speso parte del loro tempo a vedere e soprattutto a capire quelle poco spettacolari pellicole del ciarpame neorealista e "tiremm innanz!"(1) (1)sarebbe: "andiamo avanti" ma non chiedete chi lo ha detto a Scilipoti, che ha confuso Pietro Micca con il lanciatore di stampelle Enrico Toti, è così ignorante che sarebbe capace di attribuire il motto di Amatore Sciesa a Muzio Scevola. Caro Beppe (oppure Mitile Ignoto) i tuoi "auguri operativi" giungono graditi, come tutti quelli sinceri ai quali ho risposto o risponderò nelle prossime ore e Tiremm Innanz, non sarà facile ma cercheremo di continuare a rimontare (verso la socializzazione di questo bene informativo come dici tu) perché questa sinistra elbana talora spesso minoritaria, talvolta sgangherata e contraddittoria, ha bisogno,di voci di riferimento, così come l'Isola, ha necessità di un organo di informazione non omologato, capace di non soggiacere ai ricatti di chi ha potere politico e/o economico (come dovrebbero in teoria esserne capaci tutti i giornali liberi) un giornale con licenza di non-auguri e financo di vaffanculo, quando è il caso (e spesso è il caso). un abbraccio


miracolo a milano

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