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Controcopertina: Fusione dei comuni elbani

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 01 ottobre 2003

Una ristrutturazione istituzionale dell’Isola d’Elba, è un argomento molto stimolante che non può essere risolto senza riportarlo a tutti gli enti locali presenti sul territorio provinciale, ivi compreso il Circondario della Val di Cornia. Sono perfettamente d’accordo con chi sostiene la necessità di razionalizzare le istituzioni presenti sull’Isola, prevedendo una omogeneizzazione dei comuni esistenti magari utilizzando soluzioni istituzionali, come la circoscrizione, dotate di veri poteri per meglio venire in contro alla esigenza di decentramento, sempre più richiesta dai cittadini. Senz’altro questo tipo di riassetto istituzionale favorirebbe un ridimensionamento della spesa per il mantenimento degli organi di tali enti, e nel contempo garantirebbe un metodo per affrontare sia la gestione dei servizi, che la programmazione territoriale, in maniera meno frantumata e più organica. La recente legge n.265/2000,che ha modificato in modo sensibile la disciplina sulle Unioni e Fusioni dei Comuni. Le novità emerse sono proiettate a valorizzare queste due forme associative e raccolgono tutte le proposte formulate dai piccoli Comuni in materia di dimensione sovracomunale. A riguardo delle Fusioni la nuova normativa favorisce l'accorpamento di qualsiasi Comune a prescindere dalla sua dimensione demografica rendendo il contributo della Regione obbligatorio e non eventuale. Per le Unioni le novità più importanti sono: 1)è data facoltà a Comuni appartenenti a Provincie diverse di aderire all'Unione;2)cade il limite temporale per la durata dell'Unione stessa,quindi essa cambia la sua natura di Ente presente nella N.142 dove l'Unione era finalizzata alla fusione dei Comuni facenti parte di essa;3)all'Unione può partecipare qualsiasi Comune a prescindere dalla dimensione demografica originaria.Infine si capovolge la filosofia dell'art.26 comma 8, perchè da parte della Regione sono premiate economicamente tutte le Unioni, che realizzando la massima integrazione funzionale, decidono con autonoma e contestuale deliberazione dei Consigli Comunali dei Comuni appartenenti all'Unione di procedere alla fusione. Per la fattispecie elbana, ritengo che già in una prima fase il dimezzamento del numero dei comuni potrebbe rappresentare un buon risultato, ma sono convinto che anche altri comuni della provincia di Livorno, come Sassetta oppure Bibbona, potrebbero affrontare un percorso di accorpamento con altri enti, fermo restando che in un dibattito di questo tipo, è obbligatorio “ammainare il vessillo di ogni campanile” per interpretare al meglio le istanze di contenimento della spesa pubblica e di semplificazione della burocrazia che sempre più impellenti ci giungono dai cittadini.


Maurizio Zingoni

Maurizio Zingoni

campo s piero arcobaleno campanile

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